La tanto attesa app Google Allo per sistemi Android e iOS è stata finalmente rilasciata. A darne l’ annuncio è la stessa Google sul suo blog ufficiale, dove riporta anche il link del nuovo sito dedicato a quella che viene descritta come l’app intelligente di messaggistica “che aiuta a dire e a fare di più”.
L’accoppiata Allo e Duo (quest’ultima dedicata alle videochiamate) era stata annunciata al Google I/O di maggio. Nonostante Duo abbia avuto priorità nel rilascio, avvenuto già nella metà di agosto, è Allo ad essere investita dalle maggiori aspettative, in quanto degno successore di Hangouts e diretto concorrente di Whatsapp .
Il gruppo allargato di ingegneri Google si è impegnato a farcire l’app di funzioni basate su un massiccio utilizzo di intelligenza artificiale , prevedendo un grado di interazione con l’utente mai visto prima. Molte delle potenzialità che l’app ha in serbo strizzano infatti l’occhio all’ assistenza virtuale . L’impiego del machine learning, o apprendimento automatico, migliora giorno dopo giorno le performance del software. Le informazioni condivise e le scelte effettuate dall’utente finiscono quindi per “indottrinare” l’assistente virtuale rendendolo capace di fornire un aiuto sempre più mirato e attinente.
La funzione di assistente virtuale si integra perfettamente con quella della chat (ricordiamo che è pur sempre un’app di messaggistica). Questo appare evidente nella Smart Reply , funzionalità che permette di rispondere alla conversazione con un semplice tap sul display. Risposte ed emoji sono suggeriti interpretando la conversazione, la personalità e l’umore dell’utente (un po’ per volta il software sarà in grado di assumerne lo “stile”). È anche possibile aggiustare la dimensione e il carattere del messaggio per cambiare il tono della conversazione. È la cosiddetta funzione ” SHOUT or whisper ” (“URLA o sussurra”), personalizzabile con l’aggiunta di eventuali sticker importati da terze parti. Interessante la possibilità di allegare e condividere foto ritoccabili al volo (compresa la possibilità di scarabocchiarle).
Il ricorso diretto all’assistente virtuale può avvenire semplicemente anteponendo il simbolo @ prima della conversazione. Il sistema è in grado di suggerire su richiesta indicazioni stradali, allegare contenuti alla conversazione, effettuare ricerche su web, suggerire orari dei mezzi di trasporto, film al cinema, ristoranti e via dicendo. È evidente che nel breve tempo Google si concentrerà sul perfezionamento proprio di questa funzionalità.
L’app, al pari di altre in circolazione, usa una criptazione end-to-end dei messaggi inviati. Ma questa accortezza viene applicata solo nel caso di utilizzo in “modalità in incognito”. È fornita anche la possibilità di inviare chat temporanee che si “autodistruggono” una volta lette (è evidente l’affinità con Snapchat). È proprio sull’accessibilità e conservazione dei messaggi che sono stati espressi dubbi in tema di privacy . Non utilizzando la funzione in incognito infatti, le conversazioni saranno conservate nei server Google fino alla rimozione da parte dell’utente. In precedenza Google aveva fatto intendere di voler mantenere la cronologia attiva solo per un certo lasso di tempo.
Mirko Zago