Il gruppo di Mountain View è la quarta azienda statunitense a fare il suo ingresso nel club dei 1.000 miliardi: a tanto ammonta il valore di capitalizzazione attribuito ad Alphabet, realtà che tra gli altri controlla Google, Waymo, Verily, DeepMind e numerose altre divisioni o sussidiarie. Ci erano riuscite prima Apple, Amazon e Microsoft, altre tre società che operano nel territorio hi-tech.
Alphabet (Google) vale 1.000 miliardi
Il traguardo è stato raggiunto a poco più di un mese di distanza dall’uscita di scena dei padri fondatori, Larry Page e Sergey Brin, che dopo oltre vent’anni alla guida di bigG hanno deciso di lasciare il loro impero nelle mani di Sundar Pichai, già CEO di Google, per dedicarsi ad altro.
Gli analisti prevedono che il prossimo colosso del mondo online in grado di fare altrettanto potrebbe essere Facebook (al momento l’azienda è ferma a circa 620 milioni di dollari). Il social network in blu dovrà però lavorare sodo non solamente per incrementare il proprio valore, ma anche con l’obiettivo di migliorare alcuni aspetti legati a tutela della privacy e policy che regolano l’attività degli utenti sulla piattaforma, soprattutto in vista di un appuntamento importante come quello delle Presidenziali USA ormai alle porte.
Tornando ad Alphabet, la pubblicazione della prossima trimestrale è attesa per i primi giorni di febbraio. Sarà la prima dell’era post Page-Brin, utile per capire in che direzione sta andando un business dall’azione sempre più estesa e diversificata. Quel progetto messo in campo alla fine degli anni ’90 con l’ambizione di organizzare le informazioni online attraverso un motore di ricerca oggi è evoluto a tal punto da occuparsi di intelligenza artificiale, guida autonoma, smart city, dispositivi hardware, advertising, tutela della salute e molto altro ancora.