Alphabet, l’azienda nota con il nome di Google, ha presentato i risultati finanziari relativi al trimestre fiscale che si è chiuso lo scorso 31 dicembre, dimostrando di avere ancora la forza di crescere tanto da diventare l’azienda con maggiore valore al mondo.
Alphabet ha chiuso con un fatturato di 21,3 miliardi di dollari, che rappresenta una crescita del 18 per cento rispetto all’anno scorso, ed un profitto di 8,67 dollari ad azione . Visti tali risultati, che hanno superato anche le aspettative degli investitori “ferme” a 20,8 miliardi di fatturato, è stato premiato anche il suo titolo in borsa: le azioni di Alphabet hanno guadagnato 2 punti percentuali nelle ore immediatamente successive all’annuncio, arrivando ad una valutazione complessiva di 533,4 miliardi di dollari e superando per la prima volta Apple, che deteneva finora incontrastata questo primato ma che ha visto le sue azioni perdere un punto percentuale scendendo a 532,7 miliardi di dollari a seguito dell’ annuncio di una nuova trimestrale record e di previsioni non altrettanto rosee.
Come spiega il CFO Ruth Porat: “La forte crescita di fatturato che abbiamo registrato nel quarto trimestre 2015 riflette la vitalità del nostro business, trascinato dal search mobile, da YouTube e dal programmatic advertising, settori in cui abbiamo continuato ad investire in tutti questi ultimi anni”.
Nel dettaglio, infatti, a determinare la crescita è soprattutto il successo continuo del motore di ricerca, con la sua declinazione mobile, di Android e di YouTube.
L’ advertising online, in particolare, ha visto il calo del costo per click di 13 punti percentuali rispetto all’anno scorso, assolutamente compensato dall’aumento del 31 per cento del numero complessivo di click a pagamento: fattore che ha permesso al fatturato del servizio di rimanere notevole.
Inoltre, mentre YouTube si conferma – come sottolinea il CEO di Google Sundar Pichai – la prima piattaforma in assoluto per la visione di video online respingendo ancora l’offensiva su questo fronte di Facebook grazie a centinaia di milioni di ore di video visualizzati ogni giorno , Gmail è arrivata ad avere un miliardo di utenti attivi (probabilmente al mese anche se non è specificato da Pichai).
Gli incassi di questi servizi hanno permesso di compensare, quindi, anche le perdite registrate dalle divisioni Nest, Fiber e X : questi progetti insieme, pur registrando 440 milioni di dollari di fatturato nel 2015 rispetto ai poco più di 300 del 2014, costano circa 3,6 miliardi di dollari ad Alphabet che tuttavia non ha paura di investire nel futuro.
D’altra parte, per battere di nuovo se stessa ora che anche Cupertino è stata raggiunta, Google avrà bisogno del successo anche di queste sue divisioni, nonché della capacità dei suoi manager di continuare ad investire nei settori di sviluppo più importanti e più promettenti.
Claudio Tamburrino