Il Q3 2020 si è chiuso per Alphabet con il segno positivo. La parent company di Google ha fatto registrare nel trimestre concluso il 30 settembre risultati migliori rispetto alle previsioni degli analisti: merito anzitutto del business legato all’advertising, tornato a correre dopo il periodo di stanca dei mesi scorsi.
YouTube e l’advertising spingono Google-Alphabet
Complessivamente le entrate si sono attestate a 46,2 miliardi di dollari, +14% rispetto allo stesso periodo del 2019. Su del 24% gli utili, fino a 11,2 miliardi di dollari. Merito come già detto del mercato legato alle pubblicità online che ha visto YouTube portare nelle casse di Mountain View oltre 5 miliardi di dollari (un anno fa erano 3,8 miliardi). La fetta più grande della torta è comunque ancora una volta da riconoscere al motore di ricerca e ai servizi annessi con 26,4 miliardi di dollari (24,7 miliardi nel Q3 2019).
Bene anche il business legato al cloud che ha generato introiti per 3,44 miliardi di dollari (da 2,3 miliardi) così come le attività inerenti prodotti hardware e Play Store che hanno raggiunto 5,4 miliardi di dollari (da 4 miliardi). In perdita le cosiddette Other Bets che fanno riferimento a progetti dalla natura sperimentale come Waymo e Verily, ma questa non è una novità. Tornando invece a focalizzare l’attenzione sulle forme di comunicazione e collaborazione da remoto, il servizio Meet ha tagliato il traguardo dei 235 milioni di riunioni organizzate quotidianamente.
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Interessante infine segnalare il dato relativo alla forza lavoro impiegata a livello globale, al momento per ovvie ragioni principalmente con le modalità proprie dello smart working: bigG ha 132.121 dipendenti nel mondo, dodici mesi fa erano 114.096.