“Abbiamo le impronte dell’assassino, passiamole all’ AFIS “: una frase ricorrente nei gialli made in USA in TV, come la fortunata serie CSI che racconta le gesta dei criminologi statunitensi. Certo però, quando le impronte sono sbavate o incomplete i computer non possono fare miracoli: oppure…? I ricercatori britannici dell’ Università di Warwick hanno sviluppato una nuovo algoritmo che, se si rivelasse all’altezza delle aspettative, potrebbe dare una grossa mano a Grissom , Horatio Caine e volendo pure a Sherlock Holmes .
In alcuni casi, si legge sulle pagine di Wired , l’errore degli attuali apparecchi per la lettura delle impronte può salire fino al tre o al quattro percento: valori molto bassi, ma assolutamente insufficienti per garantire la sicurezza adeguata a fare della lettura delle dita la killer application della biometria per le masse. Con questi valori in campo c’è il rischio insomma che qualcuno entri dove non deve, o che ottenga informazioni che non sono destinate a lui.
La lettura delle impronte digitali si basa su due rilevazioni: quella definita di primo livello, che identifica la struttura geometrica composta di cappi e spirali, e quella di secondo livello che identifica la struttura “geografica”. A causa tuttavia della pressione variabile che esercitano gli utenti sui sensori di rilevamento, la ripresa dei margini di dove inizia e finisce la linea che forma un arco non sempre è precisa.
Le distorsioni, dunque, sono il tallone di Achille delle macchine : è la stessa faccenda dei captcha , non riescono proprio a decodificare quel tipo di informazioni. Il sistema denominato Warwick Warp però è diverso. Studiando le variazioni delle rilevazioni, il dottor Li Wang ed i suoi colleghi sostengono di essere riusciti a minimizzare il problema: l’algoritmo elimina il disturbo delle distorsioni e “raddrizza” le impronte. Una bella idea insomma, ma che manca ancora della prova sul campo .
Chissà se i fan di CSI e NCIS saranno entusiasti della prospettiva: con questa tecnologia, la soluzione dei casi rischia di farsi mostruosamente breve e mortalmente noiosa. Di certo, suggerisce sempre Wired , un sistema affidabile per la gestione delle impronte eliminerebbe il fastidio delle serrature e delle chiavi. Nell’attesa, gli esperti consigliano a tutti di tenersi stretto il portachiavi e di utilizzare, se proprio ci tengono, più sistemi biometrici combinati per tenere al sicuro i proprio valori.
Luca Annunziata