Nella settimana delle campagne abolitorie , emerge un altro aspetto su cui Altroconsumo cerca di calamitare l’attenzione: la questione del credito residuo prepagato.
A questo proposito l’associazione ha scritto una lettera , con cui chiede ad Agcom – tra le altre cose – di intervenire sulla questione. Fra i destinatari dell’appello, oltre all’Authority delle Comunicazioni, anche l’ Antitrust e i ministeri per lo Sviluppo Economico e delle Comunicazioni.
Altroconsumo, nell’apprezzare le modalità attuative deliberate da Agcom sul decreto Bersani , chiede all’Authority di focalizzarsi, in primis, sulle variazioni apportate dagli operatori ad alcune opzioni tariffarie, “operate in particolare da parte di Wind in probabile lesione dell’art. 70 del Codice delle Comunicazioni Elettroniche”. Il riferimento è alle opzioni Noi2 (che non include più 400 minuti di traffico, ma 300), NoiItaly (il cui costo mensile sale da 7 a 8 euro) e NoiWind (il cui canone mensile passa da 5 a 6 euro).
Ma c’è di più: l’associazione chiede con urgenza che si intervenga su altri due temi di fondamentale importanza.
– Scadenza delle SIM ricaricabili e rimborso del credito residuo: Altroconsumo, riferendosi alle condizioni applicate da Vodafone (che prevedono la scadenza della SIM ma non del credito residuo, per il rimborso del quale chiede un contributo al cliente), ne chiede la cancellazione o, in alternativa, propone la possibilità di rimborso del credito a titolo non oneroso.
L’associazione evidenzia anche le condizioni di offerte come Tim Maxxi Ricarica, “che prevede la scadenza di una parte del credito dopo un mese. L’utente che aderisce a tale opzione per una ricarica di 30 Euro si vede dunque scadere, in barba al Decreto Bersani, 15 Euro di credito, oltre al bonus, se non lo utilizza entro 30 giorni. Su questo e su tutti i casi analoghi chiediamo la più assoluta intransigenza da parte dell’AGCOM”.
– Trasferibilità del credito residuo in caso di portabilità del numero: Altroconsumo ritiene che il credito residuo debba essere automaticamente trasferibile “perché non venga a frapporsi una barriera anticoncorrenziale all’effettiva attuazione della portabilità del numero mobile (…) quello che purtroppo è, invece, dato riscontrare nelle offerte di portabilità presentate in questi anni sul mercato dagli operatori è una univoca intrasferibilità del credito residuo, peraltro non accompagnata dalla informazione necessaria individuata sempre
dalla Delibera AGCOM 7/02/CIR all’art. 2, comma 1, nell’aggiornamento della Carta dei Servizi”.
“Infine – considera l’associazione – la questione del credito residuo diviene tanto più grave se, come documentato da Altroconsumo, nessun operatore rispetta i tempi di attivazione del servizio di portabilità che, ai sensi dall’art. 4, comma 2 della Delibera 19/01/CIR, non dovrebbero mai superare i cinque giorni lavorativi dalla ricezione della richiesta da parte dell’operatore donating fino alla data di cut-over. Norma che si è rivelata tuttavia inutile considerato il comportamento elusivo di alcuni operatori e che andrebbe di conseguenza modificata introducendo quale dies a quo quello della richiesta di portabilità da parte dell’utente e non più quello della ricezione di essa da parte dell’operatore donating”.
Il testo completo della lettera di Altroconsumo è reperibile a questo indirizzo .