Notificato ad Apple da Altroconsumo l’avvio di una class action attraverso la quale l’associazione intende rappresentare i consumatori italiani dinnanzi al Tribunale di Milano chiedendo a loro titolo un risarcimento da 60 milioni di euro per le pratiche legate all’obsolescenza programmata di alcuni dispositivi messi in commercio. Ne abbiamo parlato in modo approfondito in un articolo di dicembre.
Obsolescenza programmata: class action contro Apple per gli iPhone
Il focus è concentrato su alcuni vecchi modelli della linea iPhone, più nel dettaglio 6, 6 Plus, 6S e 6S Plus. Prendendo in considerazione il periodo compreso tra il 2014 e il 2020 hanno venduto complessivamente oltre un milione di unità nel nostro paese.
Il calcolo della somma richiesta si basa sulla cifra versata per la sostituzione della batteria, tra i 29 euro e gli 89 euro (con una media di 60 euro). Chi ha pagato meno lo ha fatto aderendo alla campagna organizzata a tale scopo dalla mela morsicata.
È l’ultimo capitolo di una storia lunga, iniziata proprio nel 2014 quando l’associazione ha raccolto le lamentele dei consumatori che riscontravano problemi a livello di prestazioni dei propri ihone dopo aver acconsentito all’aggiornamento obbligatorio del sistema operativo. Una dinamica che nel 2018 ha portato anche a una sanzione da 10 milioni di euro irrogata dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per “pratiche commerciali scorrette e aggressive”.
Il ricorso di Apple è stato respinto dal TAR Lazio nel maggio dello scorso anno, confermando le responsabilità dell’azienda e l’impatto negativo dagli update alle versioni 10 e 10.1.2 di iOS sui dispositivi in questione. Queste le parole di Ivo Tarantino, Responsabile Relazione Esterne di Altroconsumo.
I consumatori hanno bisogno di fidarsi delle marche che scelgono, per questo comportamenti lesivi come quello tenuto da Apple non sono accettabili. Con l’avvio di questa class action ci auguriamo di arrivare all’obiettivo che perseguiamo da anni: il risarcimento dei consumatori caduti vittima di queste pratiche scorrette che hanno causato innumerevoli problemi sia a livello pratico che finanziario e ambientale. Speriamo che questo sia l’ultimo step per porre rimedio ai danni causati fino ad oggi dall’azienda ma che sia anche un primo passo verso una maggiore correttezza di Apple verso i suoi consumatori.
Nelle scorse settimane AGCM ha sanzionato Apple per altri 10 milioni di euro sempre in relazione alla linea iPhone, ma per due distinte pratiche commerciali scorrette: messaggi pubblicitari fuorvianti in merito alla resistenza all’acqua dei prodotti e l’assistenza post-vendita fornita a coloro che hanno avuto problemi in seguito al contatto dei telefoni con i liquidi.