Dundee (Scozia) – Dieci settimane di allenamento cognitivo videogiocato possono condurre a risultati sorprendenti: per i bimbi delle elementari matematica e logica non sono più uno scoglio difficile da superare.
Questi i risultati di un piacevole esperimento raccontato da BBC e condotto dai ricercatori di Learning and Teaching Scotland ( LTS ) su una classe di trenta alunni fra i nove e i dieci anni di una scuola primaria di Dundee. Sono bastati quindici minuti al giorno di allenamento: prima delle lezioni i ragazzi venivano sottoposti a sessioni di gioco a base di Nintendo DS e di Dr. Kawashima ‘s More Brain Training , un titolo che raccoglie esercizi mnemonici, logici, percettivi e linguistici.
Per verificare l’efficacia del trattamento, per confermare come i ritmi serrati di allenamento consentano di far affluire una maggiore quantità di sangue alla corteccia prefrontale del cervello, stimolando prontezza e abilità nei bimbi in età scolare, si sono confrontate le performance del gruppo sottoposto alla cura dei videogame con altri due gruppi, uno esercitato alla Brain Gym , attività fisica volta a sviluppare una mens sana , l’altro lasciato a digiuno di attività scolastiche integrative, fisiche o mentali che fossero.
Terreno della sfida, un test che ha valutato le abilità logico-matematiche dei piccoli. Se i risultati ottenuti dai tre gruppi nella prova pre-allenamento sono stati sostanzialmente comparabili, hanno sorpreso gli esiti dei test somministrati dopo dieci settimane di trattamento . Prima classificata, la classe della scuola scozzese esercitata giornalmente con i 15 minuti di gaming. I risultati ottenuti dai ragazzi sono migliorati in media di dieci punti ; nessuno è sceso sotto il 65 per cento di risposte esatte. Dr Kawashimàs More Brain Training si è rivelato un ottimo supporto all’apprendimento anche per un ragazzino disabile: se nel primo test aveva conseguito un punteggio di 25 risposte esatte su 100, nella prova che è seguita all’allenamento a base di videogiochi ha risposto correttamente a 68 domande.
Non è solo una questione di punteggi: globalmente, la classe si dimostrata più reattiva , riducendo di quasi 5 minuti il tempo impiegato per completare il test. Anche i due gruppi di controllo hanno migliorato sensibilmente le loro performance, senza però ottenere i risultati conseguiti dai giovani gamer.
Inaspettatamente, riporta SPOnG , l’allenamento a base di Nintendo DS ha condotto ad altri interessanti risultati: sono migliorate autostima e spigliatezza dei ragazzi, insieme alla loro capacità di restare concentrati durante le ore di lezione.
Ma i videogiochi non erano considerati il fattore scatenante delle ondate di violenza che di tanto in tanto investono le persone più giovani e sensibili? I ricercatori del settore non sono sempre concordi: quello condotto da LTS è solo l’ultimo degli studi che hanno fatto emergere le potenzialità di un certo tipo di gaming nell’ambito dell’apprendimento e dello sviluppo di abilità cognitive. Uno studio che l’addetto ai lavori Derek Robertson auspica si possa replicare su scala più ampia per confermarne i risultati. E magari per introdurre la console portatile e Dr. Kawashima ‘s More Brain Training nell’elenco del materiale didattico di cui gli scolari non possono fare a meno.
Gaia Bottà