Sarà molto peggio rispetto a quanto anticipato nel mese di novembre: Amazon ha comunicato la volontà di ridurre in modo significativo la propria forza lavoro globale, con oltre 18.000 licenziamenti pianificati. La conferma è giunta sotto forma di una nota firmata dal nuovo CEO, Andy Jassy, che ha fornito dettagli in merito a quali saranno le divisioni più colpite. L’obiettivo del pesante taglio è quello di far fronte alle difficoltà legate a un’economia incerta e alla necessità di assestare il modello operativo, in conseguenza alle numerose assunzioni effettuate nel corso degli ultimi anni.
Amazon, il round di licenziamenti più pesante di sempre
In altre parole, in seguito all’esplosione del giro d’affari legato all’e-commerce (e non solo) innescata dalla pandemia, il gruppo ha ora esigenza di definire un nuovo assetto. E la strada scelta è quella che passa da un ridimensionamento e da un alleggerimento della propria struttura.
Saranno interessate, in particolare, le attività inerenti ai business Devices, Books e Stores, alle quali si aggiunge quella PXT (People, Experience and Technology). Insomma, nel mirino i team al lavoro su negozi fisici, dispositivi, retail e risorse umane. Il colosso di Seattle è già impegnato per garantire supporto a coloro che, improvvisamente, si trovano senza un’occupazione, attraverso l’erogazione di indennizzi economici, benefit assicurativi e favorendone l’assunzione presso altre aziende.
Il CEO afferma inoltre che non era previsto di comunicarlo con queste tempistiche e in queste modalità, ma la decisione è conseguenza di un leak da parte di un dipendente, comparso sulle pagine del Wall Street Journal. Insomma, una fuga di informazioni che ha costretto la società ad accelerare. Coloro colpiti ne saranno messi a conoscenza a partire dal 18 gennaio, in modo diretto o attraverso i propri rappresentanti, nei territori in cui sono previsti.
Le cattive notizie non finiscono qui. Lo stesso Andy Jassy rende noto che ulteriori tagli saranno annunciati da qui alla fine del 2023. Insomma, non il modo migliore per iniziare il nuovo anno.
Ad Amazon spetta dunque il poco invidiabile record del round di licenziamenti più significativo mai operato da una società hi-tech. Battuta, per distacco, Meta, che a novembre ha lasciato a casa oltre 11.000 dipendenti.