L’assistente virtuale Alexa sbarca all’interno dell’app di Amazon . Tra pochi giorni sarà possibile dialogare via smartphone con il gigante dell’e-commerce effettuando ricerche, acquisti e verifiche degli ordini senza bisogno di alcun tap. Per approfittare del nuovo gadget è sufficiente premere l’icona del microfono vicino alla barra di ricerca. La novità è disponibile, almeno per ora, solo per i possessori di iPhone e iPad che possono già installare o aggiornare l’app alla versione 9.4.2 .
La novità si traduce in una facilitazione per l’utente che ha sempre meno bisogno dell’utilizzo delle mani per interagire con il dispositivo mobile; ma da un altro punto di vista può essere interpretato come un ulteriore piccolo tassello verso l’ingerenza degli assistenti virtuali nella vita quotidiana.
Gli assistenti personali digitali negli ultimi anni si sono moltiplicati, e ormai si trovano in app per smartphone, all’interno di sistemi di infotainment delle moderne automobili fino a materializzarsi in dispositivi fisici ( Google Home e Amazon Echo per citare i due più noti).
Nonostante l’intrusione di Alexa nei dispositivi Apple possa essere vista come un’aperta dichiarazione di guerra all’assistente virtuale Siri, la vera battaglia in corso è tra Google e Amazon. Il primo conta un’intelligenza artificiale molto evoluta e una probabile miglior capacità di soddisfare le richieste dell’utente finale, ma Amazon ha dalla sua un numero maggiore di installazioni (le aziende di IoT hanno abbracciato caldamente Alexa, come evidenziato in occasione del CES di Las Vegas ).
I progressi raggiunti sono strepitosi specialmente quando si tratta di integrazione con altri dispositivi casalinghi. Gli ultimi dispositivi Wink ad esempio permettono grazie ad Alexa di regolare illuminazione e termostati, ma addirittura di verificare se le porte dell’abitazione sono chiuse. Si tratta forse dell’apice raggiunto al momento, ma ci sono crescenti prospettive.
Un mercato così vivace è destinato anche a repentine evoluzioni e le minacce sono dietro l’angolo. Per questo Amazon auspica un incremento di quote per evitare di lasciare spazi non presidiati aggredibili da nuovi player. L’azienda ha pensato di potenziare l’area di sviluppo attraverso il lancio di un nuovo programma volto a premiare gli sviluppatori impegnati a migliorare Alexa . I programmatori potranno sfruttare 100 dollari di credito al mese da spendere in Amazon Web Services (AWS) e potranno contare anche su un extra credito dello stesso importo nel caso in cui i loro sforzi dovessero comportare una spesa superiore. Il tutto si traduce in una sostanziale gratuità dei servizi per gli sviluppatori.
Steve Rabuchin, vice presidente della divisione Alexa di Amazon esprime soddisfazione e ottimismo: “Oggi siamo eccitati nell’annunciare un nuovo programma che permetterà agli sviluppatori di acquisire competenze più solide e uniche usufruendo dei servizi di AWS. Non vediamo l’ora di ammirare cosa gli sviluppatori creeranno per Alexa”.
Microsoft dal canto suo non è rimasta immobile. Dopo l’ introduzione di Cortana in quello che può essere considerato un ibrido tra assistente personale e speaker audio firmato Harman Kardon ha presentato l’evoluzione di Cortana. Si tratta dell’ app 2.0 , ancora una volta specifica per iPhone. Che tra i due litiganti il terzo a godere sia proprio Microsoft?
Mirko Zago