Gli acquisti in un click, i brevetti con un po’ più di fatica: Amazon ha ottenuto l’approvazione delle revisioni apportate al suo brevetto sugli acquisti online che è stato per anni, da quando era stata depositato nel 1997, al centro di una battaglia legale a suon di denunce e aggiustamenti.
Il brevetto 5.960.411 , noto come 1-Click , riconosce ad Amazon l’esclusiva sulla tecnologia che permette di effettuare un acquisto online con un semplice, singolo click utilizzando dati già inseriti in precedenza e rendendo la pratica più appetibile per i consumatori meno propensi a sorbirsi richieste di informazioni in successione su più pagine.
Il caso appare di particolare rilevanza per il dibattito in materia di proprietà intellettuale, sia per la sua portata (nel testo inizialmente depositato copriva un’ampia fetta di tutto l’e-commerce), sia perché sembra rappresentare il riassunto di molte delle sfaccettature del diritto brevettuale: la materia coperta tocca sia il software che il metodo commerciale, entrambe zone grigie e in corso di revisione, tanto da rappresentare gli argomenti su cui si concentra il confronto sui brevetti in Europa.
Da quando è stato concesso ad Amazon il brevetto ha avuto vita travagliata: sia per la volontà del negozio online di usarlo in maniera offensiva, sia perché la sua portata sembrava riconoscere all’azienda un vantaggio troppo esteso che i concorrenti hanno tentato di scardinare.
L’ultima volta che era stato messo in discussione era dovuto ripassare sotto lo scrutinio dell’USPTO: era il 2006 quando l’attore e blogger Peter Calveley faceva formale richiesta all’Ufficio brevetti di rivedere la concessione, avendo provveduto (con una approfondita e minuziosa ricerca personale) a trovare prove che potevano testimoniare che il meccanismo di e-commerce implementato dal negozio online facesse già parte dello stato della tecnica e che quindi non avesse i requisiti per essere brevettato.
I quattro anni passati da allora sono stati anni di approfondite analisi, processi e nuovi emendamenti per il brevetto. Erano state, infatti, rigettate 21 rivendicazioni, per cui Amazon aveva fatto richiesta di depositare emendamenti in modo da risolvere le questioni sollevate durante il riesame.
Alla fine l’USPTO ha confermato le rivendicazioni 6-10 nella loro forma originale e quelle dalla 1 alla 5 e dalla 11 alla 26 in una forma emendata. Le modifiche, nello specifico, limitano ora la rivendicazione al caso in cui il sistema one-click sia applicato al sistema del carrello della spesa durante lo shopping online e non a tutti i sistemi di e-commerce.
Vista la diffusione online di questo strumento con questa forma, tuttavia, tale specificazione non dovrebbe inficiare di fatto lo scopo protettivo del brevetto.
Claudio Tamburrino