La crescita di e-commerce asiatici come Temu e SHEIN, quest’ultimo guidato dal suo CEO invisibile, così come la loro capacità di far presa sull’immaginario (e sul portafoglio) dei clienti occidentali, non è passata inosservata in casa Amazon. Il colosso di Seattle sembra aver intenzione di correre ai ripari, lanciando una nuova sezione del proprio store, attraverso cui vendere prodotti economici spediti direttamente dalla Cina. È quanto riportato oggi dalla testata The Information.
Temu e SHEIN crescono, Amazon risponde
Una politica di espansione aggressiva richiede una risposta altrettanto decisa, per non correre il rischio di perdere quote di mercato. Così, i vertici della società americana, avrebbero deciso di arginare lo sviluppo dei competitor operativi da Shanghai e da Nanchino, da Hangzhou nel caso di AliExpress.
Stando alle rivelazioni, Amazon si sarebbe già messa in contatto con un numero non precisato di venditori cinesi per coinvolgerli nell’iniziativa, mostrando loro una presentazione. Tra le tipologie di articoli interessati, quelle relative alle categorie di abbigliamento e casa.
Non sono molti i dettagli emersi, ma uno è di particolare interesse. Riguarda le tempistiche delle spedizioni, ritenute una priorità per i clienti. La consegna a domicilio dovrebbe essere garantita in un massimo di 9-11 giorni dal momento dell’ordine.
Le realtà cinesi interessate a vendere i loro prodotti direttamente su Amazon dovrebbero essere chiamate a proporre la loro candidatura entro l’estate. Poi, in caso di approvazione, l’inserimento degli articoli nell’inventario sarebbe pianificato a partire dall’autunno. Saranno libere di stabilire il prezzo in modo autonomo.
Dalla società di Seattle non sono giunte conferme e un eventuale annuncio ufficiale non sembra essere dietro l’angolo. Una dichiarazione affidata a Reuters da un portavoce, però, non fa nulla per smentire l’indiscrezione.
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Amazon dovrà garantire che, nella fase di produzione degli articoli economici acquistati attraverso il proprio e-commerce, sia garantito il rispetto dei lavoratori e dei loro diritti. Lo stesso vale per la qualità, anzitutto per quanto riguarda la sicurezza. Ricordiamo che già in passato si è discusso di un progetto legato all’ambito fash fashion messo in campo dal gruppo statunitense.