Amazon ha confermato che, in alcune circostanze, può consegnare alle forze dell’ordine statunitensi le registrazioni video effettuate con videocamere e videocitofoni Ring. In 11 occasioni ciò è avvenuto senza il consenso degli utenti. L’azienda di Seattle ha fornito questo e altri chiarimenti in risposta alle lettera inviata a metà giugno dal Senatore Edward J. Markey del Partito Democratico.
Amazon può consegnare i video senza permesso
Amazon sottolinea che i dispositivi Ring hanno sempre avuto funzionalità audio che permettono agli utenti di comprendere cosa succede nella loro proprietà. L’audio può essere disattivato nelle impostazioni della privacy dell’app Ring. Gli abbonati al piano Ring Protect possono anche conservare le registrazioni video sui server di Amazon, scegliere la durata e cancellare i video.
Un’altra funzionalità, denominata Requests for Assistance, consente invece alle forze dell’ordine di chiedere l’accesso alle registrazioni video e ad alcune informazioni, se necessarie per le indagini in corso. Contrariamente a quanto riportato dai media, i dispositivi Ring non sono utilizzati per attività di sorveglianza continua.
Il Senatore Edward J. Markey ha chiesto se vengono condivise informazioni degli utenti con le forze dell’ordine. Amazon ha chiarito che le informazioni e le registrazioni video possono essere fornite alle forze dell’ordine, senza il consenso degli utenti e senza procedura legale (citazione in giudizio, ordine di tribunale o mandato di perquisizione) in caso di imminente pericolo per una persona, come specificato nelle linee guida. Ciò è accaduto 11 volte nel 2022.
Matthew Guariglia della Electronic Frontier Foundation consiglia agli utenti di attivare la crittografia end-to-end per le registrazioni (disattivata per impostazioni predefinita) per impedire l’accesso ai video da parte di Amazon e quindi delle forze dell’ordine.