L’ultima trimestrale di Amazon registra un calo degli introiti del 58 per cento rispetto all’anno scorso .
In assoluto si tratta comunque di numeri ancora in positivo: il negozio digitale chiude in attivo di 177 milioni di dollari, anche se relativamente di poco dal momento che si tratta di quanto viene ricavato da incassi totali pari a 17,4 miliardi di dollari, trainati da una crescita delle vendite del 35 per cento.
Il vero problema per Amazon, insomma, non riguarda le performance sul mercato, quanto i bassi margini di profitto che si è ritagliata con la volontà di spingere forte i suoi Kindle ad un prezzo inferiore a quello probabilmente consigliato in un ottica di copertura dei costi di produzione.
Una strategia che ha due facce : da un lato le ha permesso di aumentare la diffusione dei suoi dispositivi, le cui vendite, riferisce, sono cresciute nel periodo delle feste del 177 per cento rispetto all’anno precedente; dall’altro peserà , secondo le stime, anche sul prossimo periodo finanziario, determinando una perdita compresa tra i 100 e i 200 milioni di dollari.
Amazon, in pratica, sta pagando a duro prezzo la volontà di imporre sul mercato la sua piattaforma di lettura e il proprio tablet: basti pensare che in tutto il 2011 ha guadagnato 631 milioni di dollari, contro gli oltre 13 miliardi di dollari di profitti segnati da Apple solo lo scorso trimestre.
Una situazione che però potrebbe dimostrarsi alla fine vincente se riuscisse con le proprie piattaforme a spingere i propri contenuti , generando un flusso costante di introiti a lungo termine.
Claudio Tamburrino