Fra i servizi offerti dalla piattaforma di cloud computing Amazon Web Services (AWS) c’è ora anche DynamoDB , un sistema di gestione di database NoSQL progettato con in mente la scalabilità in rapporto alle esigenze dei clienti.
DynamoDB è una vera e propria implementazione di “database-come-servizio”, nata dalla notevole esperienza accumulata da Amazon nella gestione dei suoi tanti servizi telematici: con il nuovo regime un’azienda (o un qualsiasi cliente) non deve preoccuparsi di progettare in anticipo hardware e sistemi di database relazionali, perché ci penserà DynamoDB a scalare in capacità qualora la cosa dovesse risultare necessaria.
Il nuovo sistema di database remoto si avvantaggia della replicazione dei dati su diverse regioni del globo per aumentare la stabilità e l’accessibilità, e sfrutta le capacità velocistiche dei dischi a stato solido (SSD) per offrire bassi livelli di latenza assieme a tutto il resto.
A riprova della bontà della nuova soluzione di cloud computing approntata per la clientela, Amazon già usa DynamoDB per lo storage necessario alla sua piattaforma di advertising interna, per Amazon Cloud Drive, IMDb (Internet Movie Database) e Kindle.
L’approccio NoSQL della società californiana è l’ideale per le “moderne applicazioni” web che richiedono “un modello di dati semplice ma una bassa latenza e un processing ad alta frequenza”, dice il CTO di Amazon Werner Vogels. E poi DynamoDB si propone come offerta economica: il servizio è gratuito fino a 100 Megabyte di storage, cinque cicli di scrittura e 10 di lettura al secondo per un massimo di 40 milioni di richieste al mese.
Alfonso Maruccia