Amazon ha presentato tre denunce contro altrettanti venditori che hanno inviato migliaia di richieste per la rimozione dei prodotti dei concorrenti dallo store, evidenziando un’inesistente violazione di copyright. I truffatori sono Dhuog, Vivcic e Sidesk. Quest’ultimo ha inviato circa 3.850 richieste, abusando del noto DMCA (Digital Millennium Copyright Act).
False violazioni di copyright
Le denunce sono state depositate dalla Counterfeit Crimes Unit (CCU) di Amazon presso il tribunale di Washington (Seattle). I venditori possono usare dal 2017 il tool Amazon Brand Registry per proteggere la loro proprietà intellettuale. Il servizio gratuito effettua la scansione di oltre 8 miliardi di inserzioni al giorno per identificare eventuali prodotti che non devono essere mostrati agli utenti.
I partner di Amazon possono usare il tool per trovare e segnalare i prodotti contraffatti. Dhuog, Vivcic e Sidesk hanno effettuato la registrazione al servizio e segnalato migliaia di prodotti che violerebbero il copyright. Per dimostrare che il prodotto venduto era contraffatto, i tre truffatori hanno creato siti fasulli con le immagini rubate dallo store di Amazon. L’azienda di Seattle ha ovviamente chiuso gli account aperti su Amazon Brand Registry.
Nella denuncia contro Sidesk è scritto che il truffatore ha usato un marchio registrato fraudolento. Lo US Patent and Trademark Office ha rimosso il marchio, ma Sidesk lo usa ancora. In alcuni casi, la tattica ha funzionato in quanto i prodotti sono stati provvisoriamente rimossi dallo store.
Riuscire a distinguere tra richieste di violazione legittime e fasulle è piuttosto complicato. Amazon ha implementato vari sistemi per individuare e bloccare i tentativi che possono danneggiare i venditori onesti.