Amazon abbassa la quota di royalty che terrà per sé per cercare di spingere gli editore a vendere più versioni digitali delle proprie riviste in Kindle Store .
Mentre, infatti, il mercato degli ebook sembra rispondere bene alle strategie adottate dagli operatori (saranno poco meno di un miliardo i libri digitali comprati entro la fine del 2010, con un trend che promette per il futuro ancora crescita), il volume relativo ai periodici non soddisfa Amazon che si concentra adesso nel cercare di incrementare l’offerta ad essi relativa: agli editori di riviste e giornali concederà dal primo dicembre la stessa percentuale prevista da App Store: 70 per cento all’editore, 30 per cento per sé .
Requisiti richiesti: rendere le pubblicazioni accessibili a tutti i device e applicazioni Kindle e offrirle in tutti i Paesi in cui l’editore ha diritti. La trasversalità dell’offerta, cioè la possibilità di mantenere la promessa-slogan “compra una volta, leggi dovunque”, è una condizione chiave, secondo Amazon , per la diffusione della sua offerta.
Amazon sembra così aver ceduto da un lato alla competizione di Apple (con una mossa logica che permette ora agli editori di equiparare il prezzo dei contenuti su entrambe le piattaforme), dall’altro alla pressione degli editori che vedevamo nel precedente modello di ripartizione delle royalty un ostacolo alla diffusione di versioni digitali più a buon mercato.
In concomitanza con la nuova proposta agli editori, Amazon ha poi annunciato uno strumento che dovrebbe permettere agli editori di meglio interagire con la piattaforma : si chiama “Kindle Publishing for Periodicals” ed è per il momento disponibile nella versione beta.
Nel settore, su cui si gioca anche molta della competizione tra Amazon e Apple, anche a Cupertino ci sono stati non pochi ostacoli relativi alle quote da riservare agli editori, tanto che la questione ha rischiato di portare ad una rottura tra la Mela e il Time . Risolta la questione delle royalty, tuttavia, ci si attende ora da Apple una sezione in iTunes Store dedicata esclusivamente alle riviste.
Claudio Tamburrino