Mentre gli utenti di tutto il mondo erano alla ricerca della migliore offerta durante il Prime Day, il canale televisivo ITV ha pubblicato un articolo che descrive una pratica piuttosto discutibile (non illegale) di Amazon. Il gigante dell’e-commerce distrugge milioni di prodotti invenduti ogni anno. In realtà l’azienda di Seattle non è direttamente responsabile di questo spreco perché segue le indicazioni dei produttori.
Più economico distruggere che pagare il deposito
La scoperta è stata fatta da un reporter di ITV News, utilizzando una videocamera nascosta all’interno del magazzino di Amazon a Dunfermline (Scozia). Come si può vedere nel video ci sono migliaia di prodotti accatastati in una “destruction zone”. Sulle scatole che li contengono è scritto “destroy”. Si tratta di oggetti invenduti (nuovi o restituiti dal cliente). ITV ritiene che dovrebbero essere dati in beneficenza. Invece vengono gettati in grandi cassonetti, portati via dai camion e scaricati in centri di riciclaggio o in discarica.
Un ex dipendente ha dichiarato che, solo nel magazzino di Dunfermline, vengono distrutti oltre 130.000 prodotti a settimana. Il 50% di essi è ancora nella confezione originale, mentre l’altra metà sono i resi dei clienti. Un documento mostra che, in una settimana di aprile, sono stati distrutti oltre 124.000 prodotti, mentre solo 28.000 sono stati donati.
Amazon non è tuttavia direttamente responsabile. Molte aziende mantengono i loro prodotti nei magazzini di Amazon. Visto che i costi di deposito aumentano nel tempo, le aziende preferiscono distruggerli. È evidente che questo modello di business genera una quantità enorme di spazzatura.
Amazon ha rilasciato la seguente dichiarazione:
Stiamo lavorando per raggiungere l’obiettivo smaltimento zero dei prodotti e la nostra priorità è rivendere, donare a organizzazioni di beneficenza o riciclare i prodotti invenduti. Nessun articolo viene inviato alla discarica nel Regno Unito. Come ultima risorsa, invieremo gli articoli al recupero energetico, ma stiamo lavorando duramente per ridurre a zero il numero di volte in cui ciò accade.