La Procuratrice Generale dell’Arizona ha presentato due denunce antitrust contro Amazon. L’azienda di Seattle è accusata di aver adottato pratiche sleali e ingannevoli nei confronti dei consumatori e dei venditori, violando due leggi statali (Consumer Fraud Act e Uniform State Antitrust Act). A giugno e settembre 2023, Amazon è stata denunciata dalla FTC sugli stessi aspetti.
Amazon inganna i consumatori
La prima denuncia riguarda Amazon Prime. L’azienda di Seattle avrebbe utilizzato un’interfaccia “complicata e manipolativa” per influenzare le scelte dei consumatori (dark pattern). In particolare, il design rende difficile la cancellazione del servizio, evidenziando invece i vantaggi.
La seconda denuncia riguarda l’algoritmo Buy Box che determina quali prodotti in una categoria devono ricevere una maggiore visibilità con i pulsanti “Acquista ora” e “Aggiungi al carrello”. Amazon sceglierebbe i prodotti che massimizzano i suoi profitti, ad esempio i propri o quelli di venditori che usano il suo servizio di spedizione. In quest’ultimo caso, i venditori devono pagare commissioni aggiuntive per la gestione dei prodotti nei magazzini di Amazon, anche se ci sono opzioni più economiche.
L’azienda di Seattle avrebbe infine imposto ai venditori di sottoscrivere il Business Services Agreement, in base al quale non possono offrire gli stessi prodotti a prezzi inferiori su altre piattaforme di e-commerce. Lo stato dell’Arizona chiede al giudice di bloccare queste pratiche, applicare una sanzione e restituire i guadagni illeciti.
Un portavoce di Amazon ha dichiarato che la Procuratrice ha presentato le denunce senza comprendere il funzionamento del business. In caso di sconfitta, l’azienda dovrà introdurre cambiamenti che realmente danneggeranno venditori e consumatori, tra cui l’aumento dei prezzi.