Continua il braccio di ferro tra Amazon ed Hachette e nel mezzo restano gli autori che, riuniti nel gruppo Authors United, hanno deciso di scrivere al Consiglio d’Amministrazione dell’azienda di Jeff Bezos.
I rapporti tra le due aziende erano tesi da tempo, ma il tutto è esploso con la decisione dell’azienda di Jeff Bezos di rimuovere l’opzione di pre-ordine per i nuovi titoli in arrivo di Hachette (e delle sue collane tra cui Grand Central Publishing, Little Brown, Orbit), una mossa per spingere l’editore a firmare un nuovo accordo sui prezzi di vendita dei volumi.
In particolare, Amazon vorrebbe vendere i libri a prezzi più bassi, diminuendo il 75 per cento di margine che l’editore mantiene su ogni vendita di ebook.
Un gruppo di autori (tra cui Douglas Preston, Stephen King, Suzanne Collins e John Grisham), al centro tra i due contendenti, tra la paura di rimanere schiacciati e la possibilità di essere contesi, ad agosto hanno deciso di attaccare il rivenditore online schierandosi con l’editore: hanno così accusato esplicitamente Amazon di averli danneggiati rifiutando le prenotazioni dei libri, ritardandone la spedizione, rifiutando di applicare alcuna politica promozionale sul prezzo, addirittura spingendosi a suggerire l’acquisto di altri libri sulle pagine in cui era in vendita un volume edito da Hachette.
Riuniti appositamente nel gruppo Authors United, gli autori sono ora nuovamente intervenuti mettendo in luce come le tattiche ostruzioniste di Amazon abbiano fatto calare del 50 per cento le vendite di Hachette, con evidenti conseguenze sulle economie degli scrittori.
“Amazon – si legge nel comunicato – sta minando la loro possibilità di pagare mutui, supportare le proprie famiglie o l’educazione dei propri figli. Vogliamo enfatizzare come sia una battaglia di principio dal momento che molti di noi non sono neanche autori Hachette”. E per questo chiedono al Consiglio di amministrazione di Amazon di rivedere la decisione sanzionatoria nel confronti dei volumi dell’editore .
D’altronde, ritengono che sia “inaccettabile per Amazon impedire o bloccare la vendita di qualsiasi libro per una pura considerazione tattico-negoziale”. Anche perché i libri non sono semplici prodotti di consumo, in cui è solo il prezzo ad avere valore.
Questo discorso negli Stati Uniti ha dato il via ad un interessante dibattito : si avvicina infatti il momento del quinto Campfire organizzato da Amazon con gli autori più importanti, una festa in loro onore in stile TED, che quest’anno sembra poter saltare a causa dei rapporti incrinati tra Jeff Bezos e gli scrittori.
In realtà l’evento rimane assolutamente riservato, così come i dettagli sullo stesso: sembra addirittura che gli autori pro-Hachette semplicemente non siano stati invitati, una mossa che tuttavia sembrerebbe piuttosto rude da parte del rivenditore, che in questa vicenda ha sempre cercato il loro appoggio. L’unico ad esprimersi – per il momento – è stato Neil Gaiman, che ha riferito che sarà un’occasione importante per lui e per sua moglie (che ha pubblicato con Hachette) per confrontarsi con la gente di Amazon.
Claudio Tamburrino