Amazon, nel sospendere la funzione di cifratura sui propri dispositivi Kindle Fire, riteneva di allinearsi alle abitudini dei propri utenti, che hanno dimostrato di snobbare l’opzione volta a tutelare i dati personali su dispositivi principalmente impiegati per altre funzioni. La tempistica, evidentemente sbagliata, ha costretto l’azienda di Jeff Bezos a ritornare sui propri passi.
While Apple fights the good fight, @Amazon removes encryption as option from FireOS 5 @csoghoian @normative @eff pic.twitter.com/nggBdtFG7j
— David Scovetta (@davidscovetta) 3 marzo 2016
Nel pieno del rumoroso dibattito tra le autorità che tutelano la sicurezza nazionale statunitense e Apple, a cui è stato chiesto di agevolare l’accesso all’iPhone cifrato del killer di San Bernardino, nei giorni scorsi era emerso che Amazon avesse deciso di revocare il supporto alla cifratura con l’aggiornamento alla versione 5 di FireOS: una scelta, a dire dell’azienda di Jeff Bezos, determinata dal fatto che gli utenti non impiegassero la funzione quanto previsto al momento della sua introduzione, probabilmente più apprezzata dalle aziende che dal mercato consumer a cui sono rivolti i dispositivi Fire.
Amazon, al tempo stesso, ha preso posizione nel dibattito incentrato sulla cifratura, ha depositato , allineata con una folta schiera di aziende IT, un amicus brief a supporto delle ragioni di Cupertino e del diritto degli utenti alla cifratura dei dati.
Gli utenti interessati, nel giro di poche ore, si sono riversati sui forum per denunciare l’incoerenza delle politiche aziendali e per rivendicare il supporto alla cifratura del dispositivo, ritenuta indispensabile per anche su device non esplicitamente destinati alla comunicazione sicura.
Amazon ha dunque annunciato un cambio di fronte: nel corso della primavera, FireOS tornerà ad integrare il supporto alla cifratura del dispositivo.
Gaia Bottà