L’attività di Amazon in Francia non potrà tornare ai soliti ritmi, almeno non per il momento, come stabilito nei giorni scorsi dalla Corte d’Appello di Versailles. Al fine di garantire la massima sicurezza possibile ai dipendenti impegnati nei sei centri di distribuzione ospitati dal paese, il gruppo potrà occuparsi solo delle spedizioni per i prodotti di prima necessità.
Amazon: un’altra settimana di stop in Francia
Non potendo però interpretare con chiarezza l’imposizione delle autorità transalpine (in merito a cosa sia e cosa no un “prodotto di prima necessità”) i magazzini rimarranno chiusi almeno fino a martedì 5 maggio. Lo stop va avanti ormai da circa un paio di settimane, anche in conseguenza al mancato accordo con le rappresentanze dei lavoratori. La società in un breve comunicato diffuso alla stampa si è limitata ad affermare che si tratta della cosa migliore in seguito alla decisione della Corte di Appello.
Nel frattempo l’elenco degli articoli che Amazon può (o meglio potrebbe) vendere direttamente in Francia è stato ampliato includendo prodotti digitali, per l’ufficio, cibo e altro destinato agli animali domestici, drogheria, bevande e cura del corpo. Un’ipotesi valutata dal colosso dell’e-commerce è quella di cedere la gestione degli ordini raccolti sul territorio ai centri collocati in altri paesi europei, Italia compresa.
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Qui sopra un post Facebook in cui la divisione locale sottolinea come la decisione di prolungare lo stop delle attività sia dovuto anche alla minaccia di sanzioni in caso di violazioni: fino a 100.000 euro per la consegna di ogni ordine contenente prodotti che non rientrano nelle categorie consentite.