Amazon ha apre al fresco: inaugurati in questi giorni in California i primi supermercati Amazon Fresh automatizzati per l’acquisto di latte, bevande, frutta e verdura. Non c’è personale, se non quello addetto ai rifornimenti dei cestelli e quello in magazzino; non ci sono casse, poiché tutto è automatizzato; non ci sono rallentamenti, poiché non vi sono colli di bottiglia. Ma c’è molta, moltissima, tecnologia per far sì che tutto ciò sia possibile. Prezzi bassi (qui il catalogo online) ed esperienza unica faranno il resto.
Amazon Fresh, l’innovazione è nel carrello
Il mondo Amazon Fresh ruota in gran parte attorno ai cosiddetti Amazon Dash Cart, ossia i carrelli utilizzati per gli acquisti. Non poteva essere altrimenti, del resto: il gruppo che sul gesto del mettere nel carrello ha costruito gran parte della sua fortuna, ora è su questo gesto che concentra le proprie attenzioni anche nel mondo reale. Quella che era una chimera, insomma, ora diventa una somma di tecnologie che rendono pragmaticamente possibile tutto ciò: il mondo della grande distribuzione non potrà che farsi due conti per capire quanto distante sia questa frontiera e quanto Amazon possa diventare un pericolo, oltre che online, anche offline.
Il carrello in tal senso è un contenitore zeppo di sensori, in grado tanto di pesare la merce quanto di verificarne la tipologia. Per acquistare l’utente non deve far altro che effettuare il login iniziale con account Amazon attraverso la scansione del QR Code presente sul carrello, inserire i prodotti nel carrello stesso e quindi uscire dal negozio: il pagamento sarà effettuato automaticamente all’uscita dai varchi e la relativa ricevuta sarà spedita istantaneamente. Non ci saranno code alla cassa né alcuna verifica: tutto è effettuato in presa diretta, in automatico, senza interazioni personali. Servono informazioni? Vari Amazon Echo Show saranno disponibili al fianco dei prodotti ed Alexa sarà lieta di rispondere ad ogni curiosità.
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I prodotti dotati di QR Code vanno scansionati direttamente sul carrello prima di essere depositati; i prodotti senza QR Code vanno aggiunti indicando a mano il codice correlato e lasciando al carrello l’onere della pesa. Insomma: tutto ciò che prima veniva fatto in appositi punti di pesatura, ora viene relegato al Dash Cart.
Al momento, anche in virtù delle restrizioni legate al Covid, i primi negozi hanno accesso limitato a pochi utenti, su invito: l’apertura ufficiale al pubblico avverrà soltanto nelle prossime settimane. Il gruppo sembra tuttavia intenzionato a fare di queste prime unità una semplice case history su cui costruire le tecnologie per i supermercati del fresco del futuro.
La pressione che il Covid ha portato sulla grande distribuzione, del resto, è abnorme. Tesco ha annunciato nei giorni scorsi un altissimo numero di nuove assunzioni, certificando il fatto che l’e-commerce sia destinato a restare nelle abitudini degli utenti anche negli anni a venire. Insomma: il Covid è una sfida che per molti sarà scure, ma per alcuni sarà grande opportunità. Per Amazon ben sappiamo cosa sia stato e ora con la linea “Fresh” il gruppo dimostra di voler gettare il carrello oltre l’ostacolo.