L’appeal di Amazon e dei suoi servizi è l’immediatezza dell’accesso a contenuti multimediali e prodotti acquistati online. L’abbonamento Prime ci ha abituati alla consegna rapida in un giorno per centinaia di migliaia di dispositivi elettronici, giocattoli, oggetti per la casa e molto altro ancora. La transizione del modello Amazon ai negozi fisici è iniziata da qualche anno, ma funziona? A quanto pare, i punti vendita Amazon Go senza cassa stanno dimostrando che è davvero difficile portarla a termine.
Chiusi otto negozi Amazon Go senza cassa
Pochi giorni addietro il titano dell’e-commerce guidato da Andy Jassy ha confermato la chiusura di otto punti vendita cashierless negli Stati Uniti, per la precisione a Seattle, New York e San Francisco. I negozi interessati rimarranno aperti fino al 1° aprile, chiudendo infine i battenti a circa sette anni dalla loro apertura.
Nonostante la ricca offerta di panini, snack e altri prodotti per la casa, questa soluzione ha subito il duro colpo inflitto dalla pandemia e ha visto un crollo di consumatori specialmente tra 2021 e fine 2022. Per ridurre momentaneamente le spese e valutare l’avvenire del progetto Amazon Go, pertanto, l’azienda di Seattle non solo chiuderà queste otto sedi, ma interromperà anche l’espansione della catena in altre città come Washington.
Il futuro di Amazon Go
La portavoce di Amazon Jessica Martin ha aggiunto:
“Come qualsiasi rivenditore fisico, valutiamo periodicamente il nostro portfolio di negozi e prendiamo decisioni di ottimizzazione lungo il percorso. Rimaniamo impegnati nel formato Amazon Go, gestiamo ancora più di 20 negozi negli Stati Uniti e continueremo a scoprire quali posizioni e funzionalità risuonano maggiormente con i clienti”.
In altri termini, il piano di Amazon di espandersi con nuovi punti vendita fisici senza cassa è destinato a continuare. Il futuro resta tuttavia incerto, dato l’approccio allo smart working e la preferenza di acquistare beni e servizi direttamente tramite Internet.