Dagli Stati Uniti arrivano i primi commenti di utilizzo relativi a Kindle Fire e sembrano premiare la nuova scommessa di Amazon.
Jeff Bezos aveva vinto la sua sfida già con il primo Kindle, che in questi anni ha contribuito a cambiare il centenario mercato dei libri, arrivando nelle mani degli utenti come lettore di libri digitali e aprendo agli e-reader il mercato di massa: un mercato talmente rivoluzionato dal suo arrivo che anche produttori non principali come Kobo ora cercano di approfittarne offrendo un nuovo dispositivo touchscreen a 99 dollari ( con sconto per l’integrazione di advertising).
Anche con il suo nuovo device che punta al mercato dei tablet, Amazon sembra aver trovato una buona strada per attentare al predominio di Apple, almeno dal giudicare i primi commenti positivi.
Già dall’aspetto è diverso da iPad: innanzitutto, perché con uno schermo solo da 7 pollici è grande la metà e facilità così la lettura. Kindle Fire sembra in grado di far bene quello che deve fare e in maniera molto semplice, soprattutto per un dispositivo da 199 dollari.
Il sistema operativo è Android-based, ma in una versione adattata alle esigenze Amazon e senza Android Market, Gmail e Google Maps: ne risulta un’interfaccia molto semplice e differente dagli altri dispositivi androidi.
La facilità di utilizzo si mostra poi fin dall’accensione: se si acquista da Amazon il dispositivo arriva già precaricato con le informazioni di login dell’utente, così come con i prodotti digitali che si sono già acquistati dal negozio online nella libreria .
Limitate capacità di memoria (8 GB), ma non dovrebbero essere un problema: pur non offrendo diversi modelli con più memoria, né ingressi per schede SD, il limite può essere compensato dal servizio cloud di Amazon e dai contenuti accessibili online.
Proprio Kindle Prime è probabilmente una delle killer app del device: libri, video e film in streaming offerti con un abbonamento mensile.
I contenuti sono, d’altronde, il punto di forza: una dimensione inferiore rispetto a iPad facilità l’impiego per la lettura, mentre la visione widescreen (rispetto ai 4×3 di iPad) fa sembrare i video grandi quanto sul dispositivo con la Mela, il tutto con una qualità comparabile.
Inoltre c’è Amazon Appstore: in sospeso c’è ancora la questione legata la marchio sul nome (che Apple sta cercando di rivendicare per sé), ma si sta dimostrando un ottimo strumento, sia grazie al sistema di acquisto legato a quello di Amazon già conosciuto e usato dagli utenti , sia perché, anche se non rifornito quanto Android Market Share e App Store, offre almeno alcune tra le migliori app (come Hulu e Netflix) e sta interessando altri sviluppatori pronti a lavorare sulla piattaforma.
Problemi sembrano invece esservi con la batteria, che sembra reggere per 7-8 ore di utilizzo continuato, meno insomma di iPad che ne promette 10. Essendo poi un dispositivo ad un prezzo inferiore agli altri tablet manca di alcune componenti hardware come microfono e fotocamera .
Claudio Tamburrino