Amazon punta anche al mare per rendere sempre più efficiente il suo impero logistico basato sulle spedizioni di pacchi .
Se da un lato, infatti, l’azienda sta investendo tempo e risorse nello sviluppo di UAV in grado di consegnare in volo pacchetti ai suoi destinatari, la divisione cinese di Amazon (Beijing Century JOYO Courier Service Co. Ltd, nome commerciale “Amazon China”) ha anche fatto richiesta di registrazione presso l’autorità competente statunitense come “ocean freight forwarder”, ovvero il termine con cui sono contrassegnati le navi cariche di container.
Quello degli spedizionieri è un mercato che negli ultimi anni ha registrato una forte contrazione, ma che sembra destinato a risalire e che al momento vale circa 350 miliardi di dollari, come spiega la stessa Amazon. Per Jeff Bezos, tuttavia, sarà soprattutto l’occasione per occuparsi direttamente della spedizione di propri prodotti o pacchetti di aziende che si affidano ad essa per la vendita, dalla Cina agli Stati Uniti.
In pratica, dunque, la sua rete logistica si completa con un canale per i grandi trasporti via mare soprattutto rispetto alle offerte ed ai prodotti a buon prezzo che i suoi utenti possono trovare in Cina.
Claudio Tamburrino