Fire Phone risulta essere “al momento non disponibile” negli stock di Amazon e la pagina su cui è in vendita non consente di sapere “se e quando questo prodotto ritornerà in vendita”: un portavoce dell’azienda di Jeff Bezos ha aggiunto che le scorte di magazzino sono state esaurite. Probabilmente per sempre.
Amazon può così provare a dimenticare una delle sconfitte più brucianti della propria storia: Fire Phone, lanciato a giugno 2014 e mai arrivato in Italia, non ha saputo garantire vendite all’altezza delle aspettative, nonostante la politica di prezzi ancora più aggressiva rispetto alle abitudini dell’azienda, che non ha mai temuto di vendere l’hardware in perdita fiduciosa nei propri contenuti e nei propri servizi.
Ma Fire Phone ha scottato Amazon in una maniera profonda: stando a recenti indiscrezioni diffuse dal Wall Street Journal l’insuccesso dello smartphone lascerà cicatrici permanenti sull’organizzazione aziendale sul suo Lab126 , divisione che fino ha questo momento ha portato avanti lo sviluppo dell’hardware. Anche su questa base, sempre il Wall Street Journal ha nei giorni scorsi anticipato come Amazon si stia preparando a un profondo ripensamento delle proprie strategie: lo sviluppo di un tablet da 6 pollici sarebbe stato largamente affidato allo sviluppo di fornitori cinesi e taiwanesi per contenere il prezzo nella soglia dei 50 dollari.
Si tratterebbe di una alternativa ancora più economica rispetto agli e-reader, che ambisce a differenziarsi su un mercato dei tablet pressoché saturo e che è improntata ancora una volta a veicolare la vendita di contenuti. Una strategia diversa da quella abbracciata dalla concorrente Barnes&Noble, che per 400 dollari propone un Samsung Galaxy Tab S2 per provare a riconquistare un mercato poco generoso .
Gaia Bottà