Come preannunciato a gennaio, Amazon ha avviato la seconda fase del “piano operativo” (OP2) che prevede un drastico taglio della forza lavoro, dopo l’incremento delle assunzioni avvenuto durante la pandemia COVID-19. Il CEO Andy Jassy ha comunicato che l’azienda licenzierà circa 9.000 dipendenti nel corso delle prossime settimane. All’inizio dell’anno erano state eliminate oltre 18.000 posizioni.
Oltre 27.000 posti di lavoro in meno
Il CEO spiega che i dirigenti decidono ogni anno le priorità degli investimenti in base alle richieste dei consumatori e al bilancio aziendale. Per diversi anni sono aumentate le assunzioni, ma ora è necessario ridurre i costi e quindi il numero di dipendenti. Come detto, a gennaio sono state licenziate oltre 18.000 persone (più di quelle previste a novembre 2022). La seconda fase del piano operativo prevede un taglio di altre 9.000 posizioni.
Il CEO sottolinea che alcuni team non hanno ancora completato l’analisi interna, quindi il numero esatto potrebbe cambiare. L’obiettivo è completare i tagli entro metà o fine aprile. Gli ex dipendenti riceveranno una buonuscita, un’assicurazione sanitaria temporanea e supporto per la ricerca di un nuovo lavoro.
Stavolta la riduzione della forza lavoro ha colpito Amazon Web Services, PXT (People, Experience and Technology), Advertising e Twitch. Amazon aveva circa 800.000 dipendenti a fine 2019. Il numero è aumentato fino a 1,6 milioni a fine 2021. L’azienda di Seattle ha registrato perdite nette per 2,7 miliardi di dollari nel 2022, il primo risultato negativo dal 2014.
I costi sono stati ridotti anche con la sospensione della costruzione del secondo quartier generale in Virginia, il blocco dell’espansione dei negozi Fresh e la chiusura di otto negozi Amazon Go.
Aggiornamento (21/03/2023): i dipendenti di Twitch licenziati sono oltre 400.