I numeri delle imprese italiane che generano mercato verso l’estero su Amazon sono in crescita. Il marketplace online, sicuramente una delle più importanti vetrine del momento per la vendita in Rete, ha fatto il punto su questo tipo di attività, tracciando il perimetro delle collaborazioni per far capire quanto importanti siano all’interno del volume d’affari dell’azienda.
Le piccole e medie imprese italiane che vendono i propri prodotti su Amazon sono oltre 12.000, di cui 2.000 solo nel 2018 (+20% rispetto al 2017). Tutte queste PMI italiane hanno raggiunto la cifra record di oltre €500 milioni nelle vendite all’estero nel 2018, con una crescita costante di più del 50% anno su anno.
Mariangela Marseglia, Country Manager di Amazon.it e Amazon.es, spiega tramite comunicazione ufficiale del gruppo che “Le PMI si integrano perfettamente nel business retail e continueremo ad supportarle nella vendita su Amazon in quanto sono il motore dell’economia italiana“. Il valore del marketplace, infatti, è legato anche alla proiezione internazionale, qualcosa che alla stagnante economia italiana non può che giovare in modo determinante. Di qui il tentativo di Amazon di tendere la mano soprattutto al nostro mercato, tentando di valorizzare le importanti sinergie che è possibile porre in essere per far sì che l’incontro tra domanda ed offerta possa essere facilitato dagli strumenti, dalle pagine e dalla grande utenza del marketplace fondato da Bezos. A tutto vantaggio della bilancia commerciale italiana.
Continuiamo a fornire strumenti, supporto e consulenza alle piccole e medie imprese presenti su Amazon per ampliare le loro potenzialità di vendita ed allo stesso tempo offrire una maggiore selezione ai nostri clienti. Siti come Amazon facilitano le piccole e medie imprese italiane a raggiungere nuovi paesi all’estero e nuovi clienti al di fuori del territorio in cui si trovano
Ilaria Zanelotti, Head of Marketplace di Amazon.it
Il valore del rapporto tra Amazon e le imprese partner, visto in questo caso dal punto di vista di chi vende e non soltanto in relazione ai vantaggi delle aziende che acquistano, è dettato dalla complementarità di oneri e interessi che le parti mettono sul tavolo. Amazon è infatti in grado di pensare a logistica, trasporto, customer service, traduzione delle schede prodotto ed altro ancora (tutti elementi non facili da dirimere quando si tenta di vendere oltre confine): l’azienda partner non deve far altro che apportare prodotti di qualità, giocando quindi sui contenuti ed infine sul prezzo. I risultati sono nelle cifre: “Nel 2018, oltre 50.000 PMI hanno superato i $500.000 in vendite globali su Amazon e quasi 200.000 i $100.000“. Considerando il basso costo richiesto per l’attività sul marketplace, le aziende che hanno saputo dar vita ad un buon flusso di vendite non possono che giovare degli strumenti messi a disposizione.
La sinergia tra i due corpi è evidente ed i numeri non fanno che confermarla: il successo dei partner è per Amazon il modo migliore per accaparrarsi prodotti e attenzione, posizionandosi al centro degli interessi dell’utenza ed in posizione tale da poter sfruttare tutte le economie di scala raggiungibili con numeri di questo calibro. Il marketplace è oggi di fatto vera e propria piattaforma ed è sulla base di questo principio che il gruppo chiama a raccolta altre ed ulteriori PMI alla ricerca di una dinamica B2B sempre più ricca e collaudata.