A 24 anni di distanza da quel garage nell’abitazione in affitto di Jeff Bezos dove tutto ebbe inizio, Amazon diventa ufficialmente la seconda azienda al mondo a raggiungere e tagliare il traguardo dei mille miliardi di capitalizzazione. Un picco raggiunto nella giornata di ieri, con una valutazione del titolo sull’indice NASDAQ arrivata a toccare i 2.049,50 dollari, per poi immediatamente ridiscendere e infine assestarsi intorno ai 2.040 dollari prima della chiusura delle contrattazioni.
Amazon, come Apple
Il colosso di Seattle replica dunque a poco più di un mese di distanza il successo ottenuto da Apple, l’altra società che al momento si può fregiare di un simile obiettivo centrato. In scia c’è Google (o per meglio dire la sua parent company Alphabet), che forte dell’ultima trimestrale da record ha messo il target nel mirino con l’intenzione di raggiungerlo proprio nel periodo in cui spegne le sue prime venti candeline. La rapida e costante crescita di queste realtà testimonia l’importanza sempre maggiore dei business connessi al mondo online, all’innovazione tecnologica e ai nuovi media.
Amazon ha saputo costruire e consolidare la propria immagine e la propria strategia attorno a due attività cardine come quelle relative all’e-commerce e ad AWS (Amazon Web Services), offrendo con quest’ultima soluzioni e servizi basati sull’infrastruttura cloud. I proventi raccolti sono serviti poi a finanziare imprese collaterali, talvolta sperimentali, al fine di continuare a premere sul pedale dell’innovazione per mantenere la leadership conquistata distaccando la concorrenza. Ne sono esempio le iniziative che puntano ad automatizzare la consegna delle merci tramite l’impiego dei droni e la progettazione di negozi fisici in cui viene eliminata qualsiasi forma di pagamento alla cassa.
L’uomo più ricco del mondo
Oggi Jeff Bezos è l’uomo più ricco del mondo, con un patrimonio personale stimato alla fine dello scorso anno in quasi 100 miliardi di dollari (fonte Bloomberg Bilionaire Index) e capace di incrementarsi solo otto mesi dopo fino a 150 miliardi di dollari (Forbes). Classe 1964, dopo aver avviato e rafforzato il proprio impero del commercio elettronico, nel 2009 ha fondato Blue Origin, azienda il cui focus è concentrato sul trasporto al di fuori della Terra. Tra gli obiettivi fissati anche quello di dar vita a una forma di turismo spaziale con i primi voli commerciali della navetta New Shepard in vendita a partire dal prossimo anno, nonché l’incredibile orologio da 10000 anni immaginato dalla Long Now Foundation.
Amazon rappresenta uno dei big hi-tech potenzialmente interessati dalla digital tax che l’Unione Europea si appresta a discutere entro la settimana con un summit organizzato a Vienna. Il fine è quello di trovare una formula adottata e condivisa da tutti gli stati membri per applicare una tassazione uniforme ai profitti generati dalle grande aziende statunitensi nel vecchio continente.