L’indiscrezione del Wall Street Journal di inizio giugno è stata confermata da Amazon. L’autorità nazionale per la protezione dei dati del Lussemburgo ha inflitto all’azienda di Seattle una sanzione record di 746 milioni di euro per violazione del GDPR. Come specificato nel Form 10-Q inviato alla SEC, ciò è avvenuto il 16 luglio. La somma non è quindi presente nel bilancio del secondo trimestre.
Multa CNPD: Amazon presenterà ricorso
Il Wall Street Journal aveva previsto una multa di 425 milioni di dollari, corrispondente al 2% circa dei profitti netti di Amazon nel 2020. La sanzione inflitta dalla Commission Nationale pour la Protection des Données (CNPD) del Lussemburgo, paese in cui Amazon ha sede legale, è invece superiore al 4%, ovvero circa 886 milioni dollari (746 milioni di euro). L’autorità lussemburghese non ha pubblicato nessun comunicato in merito. La notizia era “nascosta” nel documento che le aziende quotate in Borsa devono inviare alla SEC (Security and Exchange Commission).
Nello stesso documento è scritto che la decisione è senza merito, pertanto verrà impugnata in appello. Amazon ha inoltre aggiunto:
La decisione relativa al modo in cui mostriamo ai clienti pubblicità rilevante si basa su interpretazioni soggettive e non testate della legge europea sulla privacy e la sanzione proposta è del tutto sproporzionata anche con tale interpretazione. Non c’è stata alcuna violazione dei dati e nessun dato dei clienti è stato esposto a terzi. Questi fatti sono indiscussi. Siamo fortemente in disaccordo con la sentenza della CNPD.