Questa settimana, Amazon ha annunciato importanti novità per il suo servizio di streaming musicale e più precisamente per coloro che usufruiscono della versione gratuita dello stesso inclusa con l’abbonamento Prime: da adesso, infatti, con Amazon Music si può accedere a tutto l’enorme catalogo costituito da oltre 100 milioni di brani, al pari della versione a pagamento Music Unlimited. Non è però tutto oro quel che luccica.
Amazon Music: gli utenti Prime non hanno apprezzato i cambiamenti
Continuano infatti a sussistere delle sostanziali differenze tra la variante del servizio di streaming musicale inclusa con l’abbonamento Prime e quella destinata a chi intende attivare l’abbonamento dedicato: nel primo caso non è possibile selezionare la canzone da riprodurre, si può scegliere solo quale album, playlist o artista ascoltare in modalità casuale, praticamente la stessa cosa che succede con il piano gratuito di Spotify. Questo non è piaciuto per niente alla maggior parte degli utenti.
In molti stanno manifestando il loro malcontento per il nuovo corso intrapreso da Amazon Music sulle piattaforme social, preferendo il precedente modus operandi che, a fronte di un catalogo musicale decisamente meno corposo (2 milioni di brani), consentiva di riprodurre qualsiasi contenuto a piacimento. I più, infatti, non gradiscono l’idea di doversi affidare al caso per la riproduzione delle canzoni, inoltre pare che Amazon stia “rimpinzando” le playlist degli iscritti con brani consigliati.
Nonostante le lamentele generalizzate per questo cambio di rotta, Amazon non sembra però essere intenzionata a ritornare sui suoi passi e anzi Steve Boom, il vicepresidente di Amazon Music, ha ribadito alla redazione di The Verge l’importanza di questo cambiamento dal punto di vista dell’azienda: è necessario per far sì che gli utenti paghino un abbonamento mensile per il servizio Music Unlimited senza limitazioni di sorta, mentre uno gratuito e con riproduzione casuale dei brani è il giusto compromesso per chi non intende compiere questo passo.