Roma – Sono addirittura undici le organizzazioni per la privacy e i cyberdiritti che hanno deciso di farsi promotrici di un ricorso ufficiale contro Amazon.com, presentato alla Federal Trade Commission (FTC) americana. In gioco vi sarebbe la sicurezza dei bambini sulla rete.
Secondo gruppi celebri come Electronic Privacy Information Center ( EPIC ) o Junkbusters , Amazon non avrebbe vigilato a sufficienza sui propri sistemi di interazione online per impedire che i minori pubblichino proprie informazioni personali, esponendosi al rischio di furto di dati o addirittura di contatti diretti da parte di sconosciuti violenti.
In particolare le associazioni si rifanno alla legge sulla protezione dei minori in rete per chiedere se Amazon l’abbia rispettata nel consentire ai minori di 12 anni di pubblicare sul sito le proprie recensioni dei giocattoli acquistati online. Problemi vi sarebbero non solo nella possibilità che dei minori pubblichino, all’interno delle recensioni, delle informazioni personali ma anche nel fatto che, per pubblicarle, in molti casi hanno dovuto lasciare ad Amazon i loro dati, una raccolta di informazioni che se riguarda chi ha meno di 13 anni è considerata illegale.
Amazon ha finora risposto affermando che il proprio sito non è diretto ai minori, che pubblica un avvertimento chiaro secondo cui “se non hai almeno 18 anni puoi usare questo sito solo con un tutore o un genitore” e che quando accade che un bambino lascia propri dati all’interno di quanto pubblica, l’azienda provvede a rimuovere quelle informazioni non appena sa della loro esistenza.