È trascorso un anno esatto (giorno più, giorno meno) da quando Amazon ha annunciato l’introduzione delle passkey, metodo di autenticazione che idealmente porterà a dire addio alle password tradizionali, che hanno fatto il loro tempo mostrando più di un punto debole. Oggi, il colosso dell’e-commerce torna sull’argomento, per tracciare un primo bilancio riguardante l’adozione del sistema: in sintesi, è estremamente positivo.
175 milioni di clienti Amazon utilizzano le passkey
I risultati ottenuti in dodici mesi hanno con tutta probabilità superato le aspettative del gruppo di Seattle: oltre 175 milioni di clienti hanno già scelto questo approccio per la gestione degli account. Per loro, i vantaggi si traducono in un login fino a sei volte più veloce e in una maggiore sicurezza, poiché non sono vulnerabili ai data breach né possono essere rubate attraverso malware o attacchi phishing.
Per chi non ne è a conoscenza, le passkey sono credenziali legate a un fattore di autenticazione biometrico (ad esempio il riconoscimento dell’impronta digitale o del volto) oppure a un PIN, archiviate all’interno del dispositivo, sia esso uno smartphone, un computer o altro. Fa leva su un’accoppiata di chiavi crittografiche per eseguire l’accesso. Altre informazioni nel nostro approfondimento dedicato.
Forte dei primi feedback raccolti, Amazon ha già esteso il raggio d’azione del metodo ad alcuni dei suoi più popolari servizi controllati come nel caso di AWS per il cloud e di Audible per l’ascolto degli audiolibri.
Proprio ieri sono state annunciate le nuove specifiche per la portabilità delle passkey, da parte della FIDO Alliance, così da poter compiere un passo necessario a superare quello che oggi rappresenta il più grande tallone d’Achille della tecnologia ovvero l’impossibilità di trasferirle o di sincronizzarle. Inoltre, con il lancio di Android 15, Google ha introdotto miglioramenti per la gestione del sistema, a testimonianza di come stia assumendo un’importanza sempre più fondamentale.