Stamattina gli abbonati al servizio Amazon Prime hanno trovato una “bella sorpresa” nella casella di posta elettronica. L’azienda statunitense ha comunicato che il prezzo aumenterà a partire dal 15 settembre 2022. Oltre alle numerose proteste degli utenti (#AmazonPrime è uno dei trending topic su Twitter) c’è anche il comunicato stampa del Codacons. L’associazione dei consumatori chiede ad Amazon si rivedere la sua decisione.
Amazon Prime: rincaro ingiustificato
Fino al 14 settembre sarà ancora possibile sottoscrivere l’abbonamento con i prezzi attuali, ovvero 3,99 euro/mese o 36,00 euro/anno. L’aumento verrà applicato dal 15 settembre ai nuovi abbonati e ai rinnovi effettuati dopo questa data. I prezzi sono 4,99 euro/mese o 49,90 euro/anno. Amazon afferma che l’aumento è dovuto all’inflazione. Il Codacons sottolinea che l’inflazione è pari all’8%, quindi si tratta chiaramente di un rincaro ingiustificato.
A fronte di una inflazione all’8%, Amazon ha deciso unilateralmente di aumentare i costi dell’abbonamento annuale addirittura del +38,6%, oltre 4 volte il tasso di crescita dei prezzi al dettaglio, mentre il costo della tariffa mensile sale del 25%. Rincari abnormi che pongono gli utenti in una posizione di evidente svantaggio, e sui quali la società deve fare dietrofront.
L’associazione dei consumatori ha chiesto un incontro con l’azienda per cercare di convincerla a rivedere la sua decisione. Alcuni utenti hanno sottolineato che l’abbonamento al servizio Amazon Prime non è obbligatorio e può essere disdetto, evidenziando però i vantaggi (consegne veloci, Prime Video, Prime Music, Prime Reading, Prime Gaming e Amazon Photos) rispetto a DAZN.
Ricordo che gli abbonamenti si possono disdire… #AmazonPrime pic.twitter.com/VCKaS5CNRB
— ilconiglio (@Il_coniglio) July 26, 2022
Come magra consolazione si può dire che il prezzo dell’abbonamento in Italia è ancora inferiore a quello in altri paesi (ad esempio, negli Stati Uniti è 139,00 dollari/anno, mentre in Germania è 89,90 euro/anno).