Alle ore 12 di oggi, lunedì 16 luglio, ha inizio il Prime Day organizzato da Amazon . Il nome è ormai noto ai più e così le sue dinamiche: un giorno di sconti su quello che è oggi il marketplace più “abitato” d’Italia, dove poter acquistare prodotti della più svariata natura approfittando del miglior servizio di logistica e distribuzione che si possano oggi avere. Anzi, forse è proprio questo il senso del Prime Day: ingolosire gli utenti con gli sconti per far assaggiare loro i vantaggi dell’essere utente “Prime” ( oltre 100 milioni gli abbonati a livello globale), del ricevere gratis i prodotti e del riceverli in tempi rapidi.
Dopodiché alle ore 12 di oggi scatterà anche la solita dicotomia tra chi guarda il bicchiere mezzo pieno e chi si indigna per quello mezzo vuoto. Quello pieno è rappresentato da migliaia di offerte che, per un giorno, popoleranno Amazon Italia a disposizione degli utenti Prime che vorranno approfittarne; quello vuoto è invece ne fatto che il Prime Day sia spesso più che altro un aggregatore di piccoli sconti finalizzati alla costruzione di una gigantesca operazione di marketing. La realtà è che un bicchiere mezzo pieno è anche un bicchiere mezzo vuoto e viceversa, la differenza sta negli occhi di chi osserva (e magari nella sua sensibilità a specifiche scontistiche).
Interessante anche il contesto nel quale avviene questo Prime Day: è questo l’anno in cui il prezzo del servizio Prime è aumentato , sfidando così le resistenze degli utenti meno propensi a questa forma di servizio premium; è l’anno in cui Amazon ha ampliato le proprie strutture in Italia, promettendo anche assunzioni nel mondo della logistica; è questo l’anno del patto firmato con Poste Italiane per il trasporto dei pacchi. Un anno di fibrillazioni positive per il gruppo, insomma, che ora mette alla prova quanto costruito sentendo il polso all’utenza con una giornata di sconti e di grande promozione comunicativa.
Prime Day, tra sconti e affiliazioni
La certezza è che il Prime Day raggiunge sempre il proprio scopo, e questa è pertanto la vittoria di Amazon in questa iniziativa: ogni anno i risultati sono in aumento, aggiungendo sia nuovi prodotti venduti che nuovi utenti Prime al proprio arsenale. A nutrire questa iniziativa v’è anche la pletora di siti Web che, avendo nel proprio modello di business anche l’ affiliazione con il gruppo, operano da moltiplicatore per la comunicazione del Prime Day, portando linfa a questa giornata di sconti per ottenerne in cambio una piccola percentuale ad ogni click a cui faccia seguito un qualsivoglia acquisto. E anche su questo fronte la dicotomia tra informazione e marchetta potrebbe occupare pagine e pagine di analisi.
Chi è curioso di capire quali siano i link affiliati, e quali i siti ivi correlati, non dovrà far altro che tenere d’occhio i link verso Amazon: quando al proprio interno hanno stringhe quali ” tag=sitoweb-21 ” significa che il tracciamento conseguente al click andrà a foraggiare le entrate del sito che ha abilitato l’accesso dell’utente al marketplace. E sia chiaro: il meccanismo è limpido e trasparente, legato a sconti per gli utenti ed il lavoro editoriale è spesso utile a districarsi tra le offerte. Questo indica una buona sinergia possibile tra utenti, marketplace ed editori. Tale manovra è meno positiva quando l’editore (o l’influencer, o qualsivoglia altra entità), al netto dei propri doveri informativi, si lascia prendere la mano trasformandosi in vera e propria succursale temporanea del Prime Day con finalità di ingaggio: sfumature che sfuggono ai più, ma importanti dal punto di vista etico, per tracciare in modo trasparente e netto i confini tra i differenti ruoli.
Col senno del poi sarà facile portare avanti giudizi e analisi, ma per chi è interessato agli acquisti quello che conta è che a partire dalle 12 l’Amazon Prime Day ha inizio. Qui la guida a come approfittare al meglio delle offerte, qui le prime offerte disponibili, qui la speciale pagina con le esclusive per gli utenti Amazon Prime. Per trasparenza: nessuno dei link indicati è legato ad una affiliazione.