La giornata si è aperta con un caffè molto amaro per gli utenti italiani iscritti ad Amazon Prime: è stato annunciato un aumento dei prezzi per l’abbonamento, a partire dal 15 settembre 2022. La tariffa mensile passerà da 3,99 euro a 4,99 euro (+25%). Quella della sottoscrizione annuale, invece, crescerà da 36,00 euro a 49,00 euro, facendo segnare un +39%. I rincari non interessano solo il nostro paese: mal comune, mezzo gaudio?
I prezzi dell’abbonamento Amazon Prime nel mondo
L’email che rende note le nuove tariffe è stata distribuita nella notte. Il rincaro, il primo che ci interessa da vicino negli ultimi quattro anni, è stato applicato in conformità con i termini accettati quando si aderisce al servizio. Sarà effettivo dal prossimo rinnovo. La motivazione, stando a quanto comunicato, è da ricercare nell’aumento generale dei prezzi, nell’inflazione.
Non sono previsti cambiamenti per quanto riguarda le piattaforme e i benefit inclusi: dallo streaming di Prime Video e Prime Music ai giochi di Prime Gaming, senza dimenticare gli eBook di Prime Reading e il backup illimitato delle immagini su Photos.
Se i clienti italiani si trovano a dover mandar giù un boccone amaro, di certo non va meglio negli altri paesi: vediamo quali sono i costi della sottoscrizione in giro per il mondo.
- Stati Uniti: 139,00 dollari all’anno (aumento +16% a marzo 2022);
- Regno Unito: 95,00 sterline all’anno (aumento +20% a settembre 2022);
- Francia: 69,90 euro all’anno (aumento +43% a settembre 2022);
- Germania: 89,90 euro all’anno (aumento +30% a settembre 2022);
- Spagna: 49,90 euro all’anno (aumento +39% a settembre 2022).
Gli iscritti che hanno già effettuato il rinnovo annuale dell’abbonamento ad Amazon Prime in questo 2022, o che lo faranno prime del 15 settembre, continueranno a fruire della sottoscrizione al prezzo di 36,00 euro. Per tutti rimarrà in vigore la possibilità di effettuare una prova gratuita per 30 giorni.
Nelle ore immediatamente successive all’annuncio, il Codacons è intervenuto sulla questione con un comunicato che definisce “eccessivo” e “ingiustificato” l’aumento stabilito. I vertici dell’associazione hanno formalmente chiesto all’azienda un “incontro urgente” per discuterne. Al momento non è dato a sapere se la società abbia intenzione di concederlo.