Nuovi guai in arrivo per Amazon, dopo quelli relativi all’assistente personale. Secondo il Wall Street Journal, l’azienda di Seattle avrebbe violato il Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR), quindi rischia una sanzione superiore a 425 milioni di dollari. L’autorità antitrust del Regno Unito (CMA) avrebbe invece pianificato l’avvio di un’indagine sull’uso dei dati dei venditori di terze parti.
Amazon nel mirino della UE e del Regno Unito
Non sono note le accuse specifiche nei confronti di Amazon, ma la multa sarebbe stata proposta dalla Commission Nationale pour la Protection des Données (CNPD) del Lussemburgo, in quanto il quartier generale europeo dell’azienda statunitense si trova nel Granducato. Amazon avrebbe raccolto e usato i dati personali degli utenti in violazione del GDPR. Al momento non sono arrivati commenti dalle parti interessate.
In ogni caso, prima della decisione finale, la sanzione deve essere approvata dalle autorità degli altri stati membri, quindi il processo potrebbe durare mesi. La sanzione proposta è pari a circa il 2% delle entrate nette di Amazon nel 2020 (21,3 miliardi di dollari). In base a quanto stabilito dal GDPR, la somma può arrivare fino al 4%.
Per quanto riguarda invece la Competition and Markets Authority (CMA) del Regno Unito, l’argomento in oggetto è lo stesso trattato dalla Commissione europea a novembre 2020. L’autorità antitrust dovrebbe avviare un’indagine per verificare come Amazon usa i dati dei piccoli venditori e come sceglie i venditori da mostrare nel cosiddetto “buy box”
Secondo la fonte del Financial Times, la CMA vuole verificare se Amazon assegna una preferenza di visualizzazione nel buy box ai venditori di terze parti che utilizzano i suoi servizi di logistica e consegna.