Un tempestoso turbinio di critiche, scatenato dagli attivissimi senatori statunitensi Edward Markey e Joe Barton contro il nuovo browser mobile sviluppato da Amazon. Nel mirino è così finito Silk, il software di navigazione in dotazione all’ultimo dispositivo di Amazon Kindle Fire .
A preoccupare i due congressmen a stelle e strisce sono le modalità con cui Silk tratta i dati appartenenti ai suoi utenti, in particolare le strategie di gestione degli stessi server in the cloud della società di Jeff Bezos. Secondo Barton, le nuvole di Amazon sarebbero pronte a trattenere le più svariate informazioni personali senza l’esplicito consenso da parte dei possessori di Kindle Fire .
Lo stesso Bezos dovrà ora rispondere ad una serie di interrogativi posti dai due senatori, che hanno sottolineato come la lettura su Kindle di 1984 non debba assolutamente portare al trattamento orwelliano delle informazioni legate alla navigazione con il browser Silk .
I vertici di Amazon hanno comunque spiegato agli utenti i vari usi possibili di Silk, praticamente sfruttabile come un browser ordinario disattivando la modalità di navigazione “split”. Il CEO Jeff Bezos dovrà però rispondere alla stoccata del Congresso, in particolare sulle policy che verranno adottate in materia di privacy degli utenti.
Mauro Vecchio