Amazon ha annunciato Amazon Cloud Drive, un servizio di armadietti digitali che permette agli utenti di conservare online musica e video in modo tale che agli utenti sia permesso, parafrasando il motto adottato con i suoi ebook, di “comprare una volta e usufruire ovunque”.
Amazon fa così il suo esordio nel settore della musica streaming e nel cloud computing con uno spazio offerto agli utenti per caricare contenuti personali o conservare quelli acquisiti tramite il suo store digitale . Accetta anche i file comprati su iTunes fintantoché siano senza DRM.
Si tratta di uno storage cloud che usufruirà di Amazon Cloud Player che permette di ascoltare e formare le proprie playlist dal PC o da un dispositivo Android. Si parla di 5GB di storage gratuito, con la possibilità di arrivare a 20 GB al momento dell’acquisto di un album MP3 o di estenderlo a pagamento fino a 1 TB (1 dollaro per GB).
Mancano le ultime (ma non scontate) questioni legali: Amazon deve assicurarsi licenze almeno per i contenuti delle major principali. O almeno assicurarsi di poterne fare a meno, come dice Craig Pape, a capo del settore musica di Amazon: “La funzione è simile a quella di un hard disk esterno, per cui non ne abbiamo bisogno”.
Sony è stata la prima ad esprimere i dubbi delle major: “Siamo dispiaciuti per il fatto che gli armadietti digitali proposti da Amazon non abbiano licenza di Sony Music”.
Restano, inoltre, in dubbio gli eventuali sistemi di protezione: non è ancora dato sapere se Amazon adotterà, e nel caso quali saranno, misure per distinguere, ad esempio, tra filmati personali e film ottenuti violando la legge.
Claudio Tamburrino