The Everything Store: Jeff Bezos and the Age of Amazon , la biografia non autorizzata del fondatore di Amazon Jeff Bezos scritta dal giornalista di Businessweek Brad Stone ha ricevuto una pessima recensione da parte di una persona in particolare: MacKenzie Bezos, proprio la moglie di Jeff.
Se fosse semplicemente un’arzigogolata mossa pubblicitaria, la moglie di Jeff Bezos avrebbe probabilmente usato l’ironia o quanto meno leggerezza nel distruggere la biografia. In realtà la scrittrice utilizza il sistema di commenti del negozio online del marito per stroncare il libro con una sola stella e per raccontare come molti degli episodi narrati non siano affatto veri o siano stati impiegati in un contesto sbagliato, o fuorviante.
“Ho una testimonianza di prima mano di molti degli eventi raccontati – ha scritto la donna – e dove ho potuto fare fact checking , ho finito per trovare fin troppe imprecisioni”.
Nonostante si tratti di una biografia non autorizzata che non ha visto il protagonista collaborare, poi, l’autore usa diverse locuzioni verbali legate ai pensieri e alle motivazioni di Jeff Bezos: come – insomma – se gli leggesse nel pensiero.
Oltre a questa serie di fatti non corrispondenti al vero, poi, MacKenzie Bezos lamenta l’ utilizzo di una serie di artifici letterari che trasformano inevitabilmente un libro pubblicizzato come biografia in qualcosa più appartenente alla letteratura, e che finisce per disegnare un quadro distorto di Bezos, delle persone che lo hanno circondato e della cultura di Amazon.
Il punto fondamentale alla base della critica sembra essere proprio questo: il libro – secondo quanto riferisce la donna – calca eccessivamente la mano sulle critiche e sugli scontenti del sistema Amazon e del lavoro al suo interno, minimizzando o non prendendo in considerazione le testimonianze contrarie. E questo inevitabilmente finisce per gettare un’ombra su Amazon e sui lavoratori del suo sistema di distribuzione e imballaggio.
Nella stessa direzione, peraltro, erano già andate le critiche di Jonathan Leblang e Rick Dalzell, personaggi loro malgrado del libro e critici quanto la donna dell’opera e della testimonianza di Brad Stone.
L’autore ha risposto per le rime, sottolineando come certe regole siano inerenti alla narrazione biografica, come sia stato scrupoloso nel lavoro di ricerca ed affermando, per il resto, di essere pronto a correggere eventuali errori.
Questo, tuttavia, non ha fermato il comunicato con cui la stessa Amazon ha criticato Stone per l’imprecisione nei fatti raccontati e perché, nonostante gli fosse stata offerta l’opportunità, non abbia voluto intervistare diffusamente i manager dell’azienda.
Claudio Tamburrino