Grazie alla partnership con la UK Civil Aviation Authority (CAA) , Amazon ha ottenuto il permesso di sorvolare con i suoi “droni postino” le zone rurali e periferiche del Regno Unito. Scopo dei test del futuro servizio celere di consegna, denominato Prime Air , sarà quello di perfezionare i sensori a bordo dei velivoli (necessari per evitare gli ostacoli) e determinare se un unico operatore potrà gestire più consegne contemporaneamente.
I prototipi dei droni Amazon pesano meno di 25Kg, sono alimentati a batteria, possono viaggiare a una distanza di 16Km dall’operatore e raggiungere una velocità di 80Km/h. Trasporteranno unicamente pacchi “leggeri” (fino a un massimo di 2,3 chilogrammi) e, come richiede la norma sui voli privati, le operazioni di volo si terranno in uno spazio aereo sotto i 400 piedi di altitudine (circa 120 metri). Così facendo Amazon conta di rafforzare la propria offerta Prime, giungendo in modo più rapido e puntuale presso le abitazioni per la consegna.
“Questo annuncio rafforzerà la nostra partnership con il Regno Unito e porterà Amazon vicino al nostro obiettivo di usare i droni per effettuare spedizioni sicure in 30 minuti ai clienti“, ha dichiarato il vicepresidente alle comunicazioni Paul Misener. Lo stesso Jeff Bezos non ha nascosto poi che i droni sono stati testati anche in Olanda e alcune prove sono state condotte anche negli Stati Uniti, ma a causa delle leggi restrittive della Federal Aviation Administration (l’Agenzia del Dipartimento dei Trasporti statunitense) l’azienda non avrebbe potuto garantire un servizio adeguato.
Amazon non è l’unica che sta sviluppando nuove tecnologie per velocizzare le consegne logistiche. Anche UPS sta lavorando su droni ma solo per forniture mediche. A livello tecnico, comunque, sembra che sia già tutto pronto per rimpiazzare definitivamente furgoni e corrieri: è solo una questione di normative, e qualcosa si sta muovendo.