La marcia di AMD verso i 32 nanometri giungerà al suo traguardo intorno alla metà del prossimo anno, quando l’azienda avvierà la produzione in quantità limitate dei primi chip basati sulla nuova tecnologia di processo. A rivelarlo è stato il CEO dell’azienda, Dirk Meyer, che in una recente intervista ha anche aggiunto come la produzione in volumi sia prevista per il quarto trimestre del 2010.
Sebbene Meyer abbia descritto questa futura migrazione con toni entusiastici, l’azienda non è ancora riuscita a ridurre il gap tecnologico maturato nei confronti di Intel : quest’ultima, che proprio lo scorso mese ha annunciato investimenti milionari in questo campo, è pronta ad avviare la produzione di chip a 32 nm già entro la fine di quest’anno.
Nella produzione di CPU a 32 nm, AMD si avvarrà di tecnologie che ha sviluppato congiuntamente con IBM : tra queste, i transistor high-k gate-first , evoluzione di quelli con gate metallici ad alta costante k, e la litografia a immersione, che sfrutta le proprietà ottiche dei liquidi per focalizzare il fascio laser necessario ad incidere i transistor sul wafer di silicio. Secondo gli esperti, i circuiti high-k/metal gate consumeranno circa il 45 per cento di energia in meno e incrementeranno le performance di circa il 30 per cento a parità di clock.
Va però ricordato che, d’ora in avanti, la produzione delle CPU di AMD non sarà più compito di quest’azienda bensì di The Foundry , la neonata joint venture tra AMD e la società araba Advanced Technology Investment. Questa società avrà, come primo obiettivo, la cancellazione del debito di 1,1 miliardi maturato da AMD nel settore manifatturiero, e come secondo obiettivo l’accelerazione dei tempi di sviluppo delle future tecnologie di processo dei chip.
Grazie a questo scorporo, AMD potrà risparmiare da 1 a 2 miliardi di dollari l’anno per la costruzione di nuove fabbriche di chip o l’ammodernamento di quelle esistenti, ed in questo modo spera di risanare i propri bilanci: nell’ultimo trimestre dello scorso anno la società ha registrato perdite per 1,4 miliardi di dollari.
La produzione di GPU resterà in gran parte nelle mani della taiwanese TSMC: alla Foundry passerà, per il momento, solo la produzione di alcuni chip grafici di minore importanza.
Meyer ha dichiarato che AMD non intende competere frontalmente con Intel in tutti i segmenti tecnologici legati alle CPU: secondo il dirigente, i core business dell’azienda sono al momento i server, i notebook e i desktop mainstream. Meyer ha poi aggiunto di essere poco interessato a lanciare un rivale diretto dell’Atom, perché nel segmento dei netbook i margini di guadagno sono ancora troppo bassi. Per il momento l’azienda preferisce focalizzarsi su una fascia di mercato leggermente superiore, quella costituita dai subnotebook con schermo da 12-13 pollici, dove ha appena introdotto la propria piattaforma Yukon.