Riuscirà mai AMD a riprendersi dal quasi tracollo subito in questi anni, da quando cioè la multinazionale ha cominciato a inglobare la produttrice di GPU ATI con uno sforzo economico e industriale dei cui effetti risente ancora oggi ? Quale che sia il futuro, il presente di Sunnyvale continua a essere ricoperto di grossi nuvoloni carichi di pioggia dove parole come “delusione” e “perdite” concorrono a rabbuiare l’andamento del titolo in borsa e le performance complessive della società.
Nella press release contenente i dettagli sui risultati finanziari del secondo quarto del 2009, AMD Product Company – il nome che ha assunto la società dopo lo spin-off delle “fab” produttive ora note come GlobalFoundries – comunica che le perdite ammontano a circa 300 milioni di dollari , pari a 49 centesimi su ogni azione riferita alla società quotata in borsa.
Si tratta di un miglioramento sostanziale rispetto al secondo quarto del 2008, quando AMD perdeva 1,2 miliardi di dollari pari a 1,97 dollari per azione, ma rimane pur sempre un “sanguinamento” di notevoli dimensioni. A sottolineare ulteriormente l’atmosfera plumbea scaturita dalle cifre di AMD c’è il fatto che nel secondo quarto del 2009 i ricavi complessivi sono rimasti sostanzialmente piatti rispetto al primo quarto dell’anno (1,18 miliardi di dollari), e sono addirittura scesi del 13% rispetto allo stesso periodo del 2008.
AMD non vende, e il CEO della società Dirk Meyer riconosce le scarse prestazioni sul mercato definendo “deludente” il valore lordo messo insieme dalla società in questo periodo. Stante così la situazione, AMD vola basso quando si parla del medio periodo e Mayer concede un ritorno lento alla “normale crescita stagionale” senza meglio precisare quando tale crescita dovrebbe palesarsi.
Le speranze di Sunnyvale sono tutte riposte in “nuove piattaforme, microprocessori e schede grafiche la cui presentazione è pianificata per la seconda metà del 2009”, continua Meyer, sostenendo che le novità in serbo per i prossimi mesi permetteranno ad AMD “migliorare i margini e raggiungere i nostri obiettivi finanziari per l’anno in corso”.
Alfonso Maruccia