Dopo aver fornito ampie anticipazioni agli analisti finanziari non molto tempo addietro , a ridosso del CES di Las Vegas AMD toglie ufficialmente i veli a Brazos , la prima piattaforma commerciale derivata dall’ambizioso progetto di fusione tra processore centrale (CPU) e componente grafica discreta (GPU) avviato 4 anni fa. Brazos è l’incarnazione di Fusion indirizzata al mercato dei subnotebook, netbook e tablet, con AMD che ostenta sicurezza e promette di ripagare ampiamente l’attesa di produttori e utenti con una tecnologia evoluta in grado di spazzare letteralmente via la piattaforma Atom di Intel .
Brazos, vale a dire la prima APU (Accelerated Processing Unit) Fusion verrà declinata nei primi mesi del 2011 sotto forma di E-Series (nome in codice “Zacate”) e C-Series (anche nota come “Ontario”): la prima serie comprende le APU E-240 (CPU a singolo core, TDP da 18 W e frequenza di funzionamento a 1,5 GHz) ed E-350 (dual-core@1,6 GHz, TDP da 18 W) ed è destinata ai notebook mainstream o ai desktop di ridotte dimensioni; la seconda include C-30 (single-core@1,2 GHz, TDP da 9 W) e C-50 (dual-core@1 GHz, TDP da 9 W) è pensata per i netbook HD e gli “altri form factor emergenti”, come gli onnipresenti tablet/slate.
Tutti e quattro i chip (E-40, E-350, C-30 e C-50) hanno in comune il processo produttivo di 40 nm e l’integrazione di chipset Northbridge, processore multi-core e potente GPU DirectX 11 sullo stesso, minuscolo pezzo di silicio , una caratteristica che stando a quanto sostiene AMD dovrebbe rappresentare “il più grande progresso nel settore dei processori dall’introduzione dell’architettura x86 più di 40 anni fa”.
Dopo un’attesa estenuante che ha lasciato ampio margine di manovra a Intel (Atom), NVIDIA (Tegra) e alla piattaforma ARM, AMD dice di voler fare sul serio nel mercato dei subnotebook (netbook e tablet) con caratteristiche di sicuro interesse che comprendono l’alleggerimento dei calcoli multimediali a opera della componente GPU, un notevole risparmio energetico e prestazioni da primato. Con Brazos le performance aumentano dal 35 al 92 per cento rispetto alla concorrenza, dice AMD, mentre la durata della batteria dovrebbe essere garantita tra le 8 e le 12 ore al massimo (in idle).
In attesa del responso del mercato e dell’utenza, la piattaforma Fusion/Brazos ha sin qui stuzzicato l’interesse dei grandi produttori che si sono già messi al lavoro per la realizzazione di dispositivi commerciali: i primi “ultraportatili” basati su Brazos in uscita nei prossimi mesi comprendono il ThinkPad X120e di Lenovo (schermo da 11,6 pollici e tastiera “full-size” dedicati all’utenza business) e il netbook Pavilion dm1 di HP (APU E-350 e durata della batteria dichiarata di 9 ore e mezza).
AMD dimostra di fare sul serio e di voler dare battaglia nel mercato dei subnetbook sul medio-lungo termine: dopo Brazos, nel quarto trimestre del 2011 il chipmaker commercializzerà “Deccan”, piattaforma ultra-portatile di seconda generazione comprendente la APU “Krishna” e il chipset “Yuba”, in attesa di passare il processo di testing interno a partire dal primo trimestre dell’anno appena iniziato.
Alfonso Maruccia