In attesa del lancio del suo imminente processore six-core Phenom II X6, noto col nome in codice Thuban , AMD ha svelato qualche dettaglio in più sulla relativa tecnologia di overclocking Turbo Core.
Turbo Core è la risposta più diretta di AMD alla tecnologia Turbo Boost che Intel ha introdotto con la recente generazione di CPU Core i7 e i5. I due sistemi hanno molti punti in comune, entrambi sono stati concepiti per migliorare le performance delle applicazioni che non riescono a trarre pieno vantaggio dalle architetture multicore. Lo fanno incrementando automaticamente il clock dei core in uso, riducendo per contro il clock – e dunque il consumo – dei core inutilizzati.
In particolare, nel Phenom II X6 la tecnologia Turbo Core entra in funzione non appena tre o più core risultano inutilizzati, e si preoccupa di overcloccare i core attivi incrementandone la frequenza fino ad un massimo di 500 MHz oltre quella standard. Gli altri core, quelli “dormienti”, vengono invece portati alla frequenza minima di 800 MHz.
L’approccio di Intel è più sofisticato: Turbo Boost si attiva indipendentemente dal numero di core in idle, ed è in grado di tenere conto di maggiori fattori, tra cui il carico di lavoro complessivo. Grazie poi alla tecnica del power drain, Turbo Boost può variare il voltaggio di ciascun core in modo indipendente dagli altri, ed arrivare a spegnere del tutto i core non utilizzati: questo fornisce un maggior margine di overclocking per i core attivi.
Entrambe le tecnologie Turbo, quella di Intel e quella di AMD, sono programmate per non superare i limiti termici ed elettrici del processore: se uno dei due viene raggiunto, Turbo Core e Turbo Boost riducono automaticamente il clock fino a che le normali condizioni di operatività – assorbimento energetico e/o temperatura – non vengono ripristinate.
I primi quattro modelli di Phenom II X6, attesi sul mercato a partire da maggio, saranno quattro: il 1090T (3,2-3,6 GHz, 125 watt), il 1075T (3-3,5 GHz, 125 watt), il 1055T (2,8-3,3 GHz, 125 watt), e il 1035T (2,6-3,1 GHz, 95 watt). Tutti avranno in comune una cache L3 di 6 MB e una tecnologia di processo a 45 nanometri. A supportarli vi saranno i chipset 890FX (RD890) e 890GX (RS880D) in coppia con il southbridge SB850.
In concomitanza con Thuban, che utilizzerà il Socket AM3 e si manterrà compatibile anche con le schede madri AM2+ (previo aggiornamento del BIOS), farà capolino anche un nuovo Phenom II X4 di fascia alta, il 960T, che si distinguerà dai predecessori per l’implementazione – come nei modelli six-core – della tecnologia Turbo Core. Questo chip sarà inoltre caratterizzato da una cache L3 di 6 MB e da un thermal design power di 95 watt.
Alessandro Del Rosso