Non più soltanto un progetto per fondere assieme CPU e GPU, bensì un’idea da trasformare in successo commerciale. Con una campagna pubblicitaria mondiale, AMD sceglie di trasformare il suo marchio Fusion , che fino ad oggi definiva il progetto di fusione tra la tecnologia dei microprocessori general purpose e i chip grafici ereditati dall’acquisizione di ATI, in un programma a più ampio respiro: che rilanci la presenza del marchio sugli scaffali e nei computer di tutto il mondo.
Non che il progetto di fusione tra GPU e CPU venga messo da parte. Il programma in tal senso rimane invariato, ma il marchio AMD Fusion si arricchirà di nuovi significati: per comprendere, ad esempio, l’impegno del chipmaker ad accogliere le segnalazioni che giungono dai propri partner , al fine di rispondere alle reali richieste del mercato. Ma anche per simboleggiare come, secondo quella che il vicepresidente del gruppo Nigel Dessau definisce in una conferenza a cui ha partecipato Punto Informatico “quasi una tradizione”, AMD sia impegnata nel traghettare le più avanzate tecnologie verso i consumatori.
Dessau spiega che “il mercato è cambiato”. Quello dei server non è più votato alla potenza pura, ma guarda con maggiore attenzione all’ impatto energetico delle macchine che finiscono nei datacenter e alla capacità delle CPU di rispondere alle esigenze odierne, che vanno sotto il nome di virtualizzazione e gestione ottimizzata del workflow. Cambiando il quadro generale dell’economia, sono cambiate anche le esigenze in fatto di costi dell’hardware , un fattore che fino a poco tempo fa era quasi trascurabile in certi ambiti.
È cambiato anche il settore consumer : se nell’ambito enterprise si va verso una specializzazione delle competenze, gli acquirenti che si recano nei negozi e nelle catene della GDO puntano invece ad un approccio semplificato . Scegliere un PC per lavorare, per navigare a casa o per giocare: ecco secondo AMD cosa chiedono i consumatori. Dunque perché non tentare di “fondere” questi concetti assieme per racchiuderli tutti nella stessa macchina?
Dessau annuncia la nascita di un nuovo applicativo, che racchiuderà al suo interno le tecnologie Overdrive per la CPU e Catalyst per la GPU, che consentirà di trasformare con un semplice clic su un pulsante un PC dotato di processore e scheda grafica AMD in una autentica macchina dedicata al gaming . Agendo sui processi attivi del sistema operativo e sulle frequenza di clock, il nuovo tool consentirà di abbassare il carico del software escludendo i programmi non essenziali al gioco, e contemporaneamente potenzierà il computer overclockando le unità logiche. Un compito che potrà essere svolto in modo del tutto automatico, o che potrà essere personalizzato in base alle esigenze dell’utente finale che agirà manualmente sui parametri di configurazione. Con un clic, infine, tutto tornerà allo stato iniziale.
Forse è presto per dire se questa tecnologia, unita agli sforzi che AMD sta compiendo per rilanciare la sua roadmap evolutiva, garantirà al produttore statunitense di riguadagnare il terreno perduto in questi mesi. La situazione economica non è delle migliori, il titolo in borsa affronta un periodo difficile . Dessau resta comunque fiducioso: “Era il momento di far sapere a tutti cosa conta per noi, per spiegare dove stiamo andando come azienda e cosa ci aspetta nel nostro futuro”.
La nascita del marchio Fusion offrirà la possibilità di fare tutto questo, conclude Dessau. L’auspicio è che un maggiore impegno nel veicolare i propri punti di forza possa giovare all’ immagine offuscata di AMD, magari puntando maggiormente sulle capacità acquisite con l’entrata di ATI nel gruppo. Nei prossimi mesi, giornali, TV e Internet saranno inondate da banner, comunicati e pubblicità: basterà a contrastare Intel e il suo Core?
Luca Annunziata