AMD ha voluto centellinare le sue novità, ma non ha voluto saltare l’appuntamento con le compere natalizie: a ottobre fa debuttare le nuove schede grafiche Radeon, classe R9 e R7, che puntano a far riconquistare lo scettro delle best-seller della categoria. L’asso nella manica di AMD si chiama Mantle: la nuova tecnologia sviluppata dal produttore è un’esclusiva delle VGA Radeon, e dovrebbe permettere di ottimizzare al massimo le prestazioni riducendo sprechi di energia e capacità elaborativa sulle GPU. A condizione che chi scrive i giochi (e non solo) decida di supportarla.
L’obiettivo di Mantle è di offrire a chi sviluppa grafica (in particolare i giochi) un accesso diretto all’hardware: ridurre al massimo l’astrazione, fornire piena utilizzabilità di tutto quanto c’è dentro una GPU. Mantle, in un certo senso, assomiglia a un API da console: AMD ha riunito sotto la stessa architettura GCN i propri chip per console (sarà fornitrice unica delle console next-gen Xbox One e Playstation 4) e per PC, e dunque ha potuto creare un’offerta coerente basata sulla piattaforma Graphics Core Next . Sfruttando Mantle si possono semplificare i compiti della CPU, migliorando l’efficienza e le prestazioni video e anche audio. Ma occorrerà il supporto degli sviluppatori per rendere Mantle un successo: per ora l’unico titolo annunciato che lo supporti è Battlefield 4 per PC (motore Frostbite 3 di DICE), ma se il risultato sarà spettacolare come annunciato altri seguiranno.
Sul piano hardware, il nuovo corso di AMD distingue le Radeon in due famiglie: le R9 sono i prodotti di fascia alta, le R7 racchiudono il mainstream, semplificando la classificazione. Molte delle GPU impiegate restano identiche alla “vecchia” generazione 7000, ma introducono la citata novità di Mantle, il supporto a DirectX 11.2 e in generale razionalizzano l’offerta rispetto alla selva di sigle precedente. In più ci sono degli affinamenti sul piano della connettività, con un miglioramento nella gestione HDMI, e viene introdotta su alcune GPU una feature denominata TrueAudio che dovrebbe migliorare la gestione dell’audio durante il gioco offrendo una pipeline programmabile appositamente allo scopo.
L’analogia tra vecchio e nuovo è evidente se si prende in esame ad esempio la R9 280X (Tahiti) assieme alla “datata” 7970 : stesso processo di produzione a 28nm, stesso numero di transistor (4,3 miliardi), 2,048 processor unit, 128 texture unit, 32 ROP unit, stessa frequenza di esercizio (1GHz), stessa ampiezza di 384 bit del bus di memoria. Consumano gli stessi 250W, e il principale vantaggio della “rinnovata” R9 è che costerà 100 dollari in meno circa. Stessa affinità c’è tra la R9 270X (Pitcairn) e la 7870, o la R7 260X (Bonnaire) e 7790, anche se in questo caso il prezzo rimane identico. Le ammiraglie R9 290X e 290 (Hawaii) non sono ancora disponibili: con quelle, evidentemente, AMD spera di giocarsi qualche altra carta più avanti (nel 2014 debutterà l’architettura Maxwell di Nvidia, e lì ci sarà di nuovo da ridiscutere la leadership). Nella fascia bassa del mercato si muoveranno le R7 240 e 250.
Sta di fatto che, nonostante questa tornata sia poco più di un maquillage, i benchmark premiano le mosse AMD: Sunnyvale si posiziona bene in vista della fine del 2013 e dell’inizio del 2014, l’offerta Radeon garantisce al solito un ottimo rapporto prezzo/prestazioni, e con Mantle (se farà presa) ci potrebbero essere parecchie sorprese da qui in avanti.
Luca Annunziata