Dopo diversi anni di trimestrali in rosso AMD, grazie anche alla ripresa del mercato dei PC , imita la rivale Intel e torna in attivo registrando un 34 per cento di ricavi in più rispetto all’ultimo periodo finanziario : 1,57 miliardi di dollari incamerati dal secondo produttore mondiale di microchip che, al netto delle spese, hanno significato un guadagno di 257 milioni di dollari.
Il CEO di AMD Dirk Meyer nel commentare i dati ha dichiarato di aspettarsi un ulteriore crescita nel corso del 2010, puntando a superare il 45 per cento di margine lordo dopo aver raggiunto il 42 per cento nell’ultimo quarto del 2009: periodo che aveva coinciso con un deciso cambio di rotta da parte della dirigenza che ora sembra dare i suoi frutti grazie anche all’iniezione di capitale derivata dall’accordo con Intel . Quest’ultima aveva versato nelle casse di AMD più di un miliardo di dollari per risolvere alcune controversie legali.
Per un produttore che sale, tuttavia, ce n’è uno che scende: si tratta di Foxconn, azienda cinese che produce su licenza buona parte dei gingilli tecnologici venduti da Apple, Sony, Dell, HP e Nokia. Proprio il taglio degli ordini deciso dagli uomini di Espoo, un tempo maggiori clienti del produttore cinese, ha contribuito ad acuire il calo di introiti che si è tradotto in un 6,4 per cento in meno del valore del titolo alla borsa di Hong Kong, dove l’intero listino ha risentito dei risultati di Foxconn.
Il presidente di Foxconn, Samuel Chin, ha annunciato che trasferirà il grosso della produzione in stabilimenti economicamente più redditizi, cercando allo stesso tempo di stringere accordi con altri produttori che sostituiscano Nokia. Per l’analista Alen Lin “i clienti più piccoli costituiscono certamente una risorsa ma è necessario riguadagnarsi la fiducia dei grandi nomi”.
Giorgio Pontico