In un incontro con gli analisti tenutosi a New York, AMD ha svelato le novità che intende far debuttare sul mercato per quel che concerne CPU, GPU, APU e tutto quanto. Sunnyvale dimostra di voler aggiornare, finalmente, in maniera sensibile il suo comparto tecnologico, a cominciare da una nuova architettura di core di processore che, sulla carta, promette faville.
La corporation statunitense archivierà quindi la famiglia Bulldozer in favore di Zen, nuovo core x86 pensato per confrontarsi direttamente con i pezzi da novanta di Intel (Core i5 e Core i7) sul fronte delle prestazioni pure. Zen offrirà il 40 per cento di performance in più per clock rispetto a Bulldozer, sostiene AMD, arriverà entro il 2016 e sarà destinato a un ulteriore miglioramento con le successive evoluzioni della tecnologia (Zen+).
I nuovi core Zen includeranno il supporto al multi-threading simultaneo (SMT), eseguendo in sostanza più thread per core alla stregua della tecnologia Hyper-Threading di Intel; miglioramenti si avranno anche sul fronte della cache della CPU, tradizionalmente uno dei tanti punti deboli delle CPU AMD rispetto al rivale di sempre.
Altra caratteristica significativa di Zen è la configurazione 3D dei transistor basata sulla tecnologia FinFET, una caratteristica che Intel ha già adottato da tempo per i suoi processori a 14 nanometri; ignoto, al momento, il nodo tecnologico con cui verranno prodotte le CPU basate su Zen: buoni candidati in tal senso sono i succitati 14nm o i 16nm.
AMD farà debuttare i core Zen con la prossima generazione di CPU FX per desktop ad alte prestazioni, una scelta che evidenzia ancora una volta la volontà di Sunnyvale di sfidare Intel nel mercato dei PC di fascia alta destinati alla produzione di contenuti o alle applicazioni videoludiche. Le APU con Zen arriveranno dopo i chip FX, così come è stato ritardato il debutto del chip ARM noto come K12.
E Skybridge, il progetto pensato per rendere chip ARM e x86 compatibili con lo stesso socket? Abbandonato per mancanza di interesse da parte dei clienti. AMD si concentrerà sui mercati che a suo dire offrono maggiori opportunità di crescita e ritorno ai profitti come la realtà virtuale, i videogiochi, i server ad alte prestazioni.
Più in là nel futuro, dopo il debutto su desktop, Zen dovrebbe infatti entrare a far parte di una APU ad alte prestazioni per il mercato server, un chip che adotterà la memoria a banda estesa (HBM) su cui AMD dice di essere al lavoro da anni e che sarà parte integrante anche delle prossime Radeon.
Il nuovo capitolo GPU di AMD sembra interessante tanto quanto quello CPU: le Radeon di nuova generazione (R300) saranno pienamente compatibili con le librerie grafiche DirectX 12, e avranno a disposizione un’architettura di memoria con una banda dati molto superiore agli attuali chip GDDR5: la già citata tecnologia HBM prevede l’installazione dei chip di memoria sopra o nelle prossimità della GPU, fatto che incrementa enormemente la capacità di trasferimento dati e riduce di conseguenza i consumi energetici.
Alfonso Maruccia